Parma: “Green money”, undici arresti per corruzione
Undici arresti per corruzione e Parma si ritrova a fare i conti con la piaga della corruzione e del malaffare. Questa mattina la Guardia di Finanza ha eseguito undici ordinanze di custodia cautelare contestando reati contro la pubblica amministrazione e corruzione. L’operazione di oggi è il secondo atto di “Green money” che ha portato a galla un giro di fatture false o gonfiate, lavori pubblici di nessuna utilità sulla gestione del verde pubblico della città. Tra gli arrestati figura anche il comandante dei Vigili Urbani di Parma. Una vicenda di mala-politica che scuote la città emiliana, già interessata dalla presenza delle organizzazioni criminali e dalla collusione tra boss e colletti bianchi. «A Parma il fenomeno della corruzione è molto diffuso», ha dichiarato il Procuratore capo Gerardo Laguardia.
Un fenomeno che si inserisce a pieno titolo nella gestione della cosa pubblica in Italia. La Corte dei Conti ha stimato tra 50 e 60 miliardi di euro l’anno i costi derivanti dalla corruzione nel nostro Paese, una tassa occulta di 1.000 euro per ogni cittadino italiano. E Parma non fa eccezione. Il Coordinamento di Libera Parma, in un comunicato stampa, ha espresso: «Fondata preoccupazione per questo terremoto politico e sociale che minaccia il prestigio e la credibilità delle Istituzioni, inquina e distorce gravemente l’economia, sottrae risorse destinate al bene della comunità, corrode il senso civico e la stessa cultura democratica della città di Parma». Non solo, Libera Parma, molto attiva nel denunciare la presenza delle mafie in città e in tutta la provincia, ha dichiarato di voler sospendere le procedure per l’apertura della Bottega della legalità. «Non essendoci più gli elementi necessari e fondamentali che indicherebbero una testimonianza pubblica di legalità – si legge nella nota – è da ritenersi interrotta la pratica per l’apertura della “Bottega dei saperi e dei sapori”». Una richiesta, inoltre, è stata inoltrata ad Avviso Pubblico, la rete di enti locali contro le mafie, affinchè sciolga l’adesione del Comune di Parma all’associazione.
gaetano liardo
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