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Da Nord a Sud, parte la cine-carovana antimafia

Di Alessio Nisi* il . Progetti e iniziative

Una maratona di film che raccontano l’Italia, e non solo, senza sconti, come “La nostra vita” di Lucchetti, “Pietro” di Daniele Gaglianone, “Tatanka” di Giuseppe Gagliardi, “Into Paradiso” di Paola Randi. Da Galbiate in Lombardia, a Roccamena, in Sicilia. Dalla piazza del Duomo a L’Aquila, dove verrà proiettato il 5 luglio “Angela” di Roberta Torre, a Polistena (Reggio Calabria), l’11 luglio con il film su Giancarlo Siani, “Fortapasc” di Marco Risi. Da Pollica (Salerno), dove è stato ucciso dalla camorra il sindaco Angelo Vassallo, fino al gran finale il 23 luglio alla Fortezza da Basso a Firenze, dove ci sarà la Festa nazionale di Libera.

Torna “Libero cinema in libera terra”, la rassegna itinerante, arrivata alla sesta edizione, che porterà dall’1 al 23 luglio, in 11 regioni attraverso 20 tappe, il cinema nelle terre confiscate alle mafie e restituite alla legalità. Una maratona che toccherà il 20 luglio anche il Lazio con la tappa di Lanuvio. Un festival che «non sia solo divertimento, ma sia anche capace di trasformare il pubblico da spettatore in protagonista della democrazia, attraverso un cinema che fa muovere, che mette in moto i sentimenti e le coscienze» ha detto don Luigi Ciotti, che ha ricordato anche Roberto Morrione, giornalista, papà di Rainews e di Libera Informazione, recentemente scomparso.

Per il fondatore di “Libera” «parallelamente al fermento di democrazia che si sente in questo momento nel Paese, c’è da parte delle mafie un fermento di reclutamento di giovani. Per la criminalità è più facile in un momento come questo di forte incertezza, con 2 milioni e 200 mila giovani che dopo la scuola e l’università non hanno prospettive di lavoro. Ecco – ha aggiunto – l’importanza dei campi di volontariato sui beni confiscati, un modo per trasformare la vacanza in un esserci con autenticità e determinazione, lavorare e studiare insieme per mettersi al servizio del bene comune, essere cittadini attraverso la conoscenza, concretezza, collaborazione e corresponsabilità».

Presidente onorario della rassegna, organizzata da Libera con Cinemovel Foundation, Ettore Scola, ha sottolineato come «questo festival acquista ancora più rilievo in un Paese dove negli ultimi mesi è in corso una grande rivoluzione sociale e di pensiero. Spero che tra un anno non ci troveremo a rimpiangere l’entusiasmo di questi giorni, ma che la passione risvegliata diventi ancora più forte». Sempre a sostegno della legalità, Libera oltre al festival porta avanti in questi mesi “E!State liberi 2011”, 26 campi di volontariato e di studio sui beni confiscati organizzati in dodici regioni, cui parteciperanno più di 4000 volontari, che con il loro lavoro vanno a supportare le cooperative che operano tutto l’anno su quei territori. «Partecipare – ha spiegato don Ciotti – costituisce una reazione al vuoto e alla rassegnazione alle mafie».

*da Il Romanista

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