“L’Italia sono anch’io”
«Dicono che ci vogliono rimandare a casa, ma la nostra casa è qui in Italia, i nostri figli sono nati qui e qui frequentano la scuola italiana...» Quante volte sarà capitato a ognuno di noi di leggere o sentire in prima persona dichiarazioni del genere. É il nostro vicino di casa bengalese, è il rom cacciato dall’ennesimo campo abusivo, è il volto di un’Italia che è cambiata ma che guardandosi allo specchio non ha voglia di riconoscersi. Eppure questo volto nuovo è rappresentato ormai da ben 5 milioni di persone ( pari all’8% della popolazione) e per la maggior parte giovani se non giovanissimi. Stando ai dati divulgati da demoistat.it al primo gennaio 2010 i minori in Italia erano 932.675, di cui 572.720, quelli nati in Italia.
Dove sta però l’inghippo? Sta nel fatto che, nonostante siano nati in Italia e magari frequentino regolarmente la scuola, questi bambini, per la legge italiana rimangono stranieri, in quanto figli di stranieri. Possono sperare di ottenere la cittadinanza solo al raggiungimento della maggiore età, facendone apposita richiesta e solo a patto che «abbiano risieduto legalmente e senza interruzione sul suolo italiano». Un percorso lungo (anche diversi anni) e fitto di ostacoli e che, il più delle volte, si conclude con un nulla di fatto, costringendo questi nuovi italiani a vivere in una condizione di totale marginalità. Marginali come chi, pur vivendo da anni nel nostro paese e contribuendo fattivamente alla sua crescita e al suo sviluppo, continua ad essere privo di uno dei diritti fondamentali, la partecipazione democratica attraverso l’esercizio del voto.
Ci avevano provato già tempo addietro alcuni parlamentari e a favore si era espresso lo stesso presidente della Camera Fini: il diritto di cittadinanza doveva passare attraverso lo jus soli e la partecipazione democratica doveva essere garantita per le amministrative … adesso a riprovarci con il lancio di una campagna nazionale ad hoc sono ben 19 organizzazioni della società civile. Si chiama L’Italia sono anch’io ed è praticamente già partita.
L’idea che sta alla base è semplicissima: ridare valore in maniera fattiva al dettato costituzionale sancito dall’articolo 3. Per farlo le realtà promotrici ( Acli, Arci, Asgi – Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca – Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei e editore Carlo Feltrinelli) con Presidente il Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio avvieranno, a partire da settembre, una raccolta firme su tutto il territorio nazionale a sostegno di due proposte di legge di iniziativa popolare: una proposta di riforma della legge sulla cittadinanza e una proposta di legge per il diritto di voto alle amministrative. Il tutto accompagnato da un’azione di sensibilizzazione quanto più ampia e capillare possibile, nella speranza, ha sottolineati il sindaco Delrio durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi questa mattina: «Che i mezzi di informazione facciano bene la loro parte»
Il mondo del lavoro, rappresentato da Cgil, Acli e Ugl, avrà poi un ruolo di primo piano visto il ricatto imposto dalle leggi vigenti: «Ricordiamoci- ha sottolineato Vera Lamonica della segreteria nazionale della Cgil- che un immigrato che perde il lavoro non è uguale a un italiano». Riforme necessarie e non più procrastinabili per generare “vera integrazione e coesione sociale” e soprattutto a “costo zero” ha tenuto a precisare Olivero, presidente delle Acli. I materiali della campagna, il manifesto, i documenti, le due proposte di legge … sono già disponibili sul sito di riferimento. Testimonial d’eccezione Andrea Camilleri, che affida il tutto ad un breve a incisivo videomessaggio. Si attendono a questo punto le adesioni che già arrivano numerose, per partire in massa a settembre e gridare con forza che anche la cittadinanza è un “bene comune”.
Per info e approfondimenti http://www.litaliasonoanchio.it
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