Castellace, in fiamme l’uliveto confiscato alle ‘ndrine
Siamo a Castellace, frazione di Oppido Mamertina in provincia di Reggio Calabria, dove insiste l’uliveto confiscato alle ‘ndrine e assegnato alla cooperativa “Valle del Marro” che produce olio extravergine di olive marchio “Libera Terra”. L’incendio di origine dolosa verificatosi qualche giorno fa, ha devastato circa sette ettari degli undici complessivi, 500 piante di un uliveto emblema di legalità nel cuore della Piana. Su questo terreno domani, per incontrare i giovani della Cooperativa, verrà in visita il presidente di Libera, Don Ciotti.
Si tratta del primo terreno ad essere stato assegnato alla Cooperativa, dunque un attacco al cuore dell’attività di questa realtà lavorativa per alcuni giovani della Piana che operano su terreni che sfidano quotidianamente le ‘ndrine. «Un terreno su cui, racconta Domenico Fazzari, il socio di Valle del Marro, oneroso è stato l’impegno per di bonifica per la creazione delle condizioni affinchè fosse capace di fruttare 30 quintali di olio. Un terreno in cui, in chiave di agricoltura biologica da qualche tempo, si raccoglieva e riutilizzava anche il fieno. Tutto questo compromesso ma soprattutto la rinuncia, quest’anno, al raccolto di olive. Ma noi restiamo in piedi, convinti che la strada sia giusta e che, al di là dei danni economici che continuiamo a subire, le denunce finora sporte siano state utili alle forze dell’Ordine. Adesso siamo già al lavoro, ha concluso Domenico Fazzari, sulle piante giovani».
La denuncia dei componenti della Cooperativa arriva dopo l’avviso dalla locale compagnia dei Carabinieri. Secondo i primi rilevamenti molte piante di ulivi risultano seriamente danneggiate tanto da compromettere la campagna olearia prevista per ottobre. Cenere, oggi, oltre 5 anni di lavoro su quel terreno. «Le fiamme – ha commentato Don Luigi Ciotti, presidente di Libera che domani sarà in visita a Castellace – che hanno colpito l’uliveto in Calabria insieme alle altre intimidazioni subite in questi giorni provocano certo disorientamento e fatica ma non fermeranno la scelta, l’impegno, la determinazione di Libera e della sua rete nell’ opera di restituzione alla collettivita’ in Calabria come in tante altre parti del paese, di quanto le mafie hanno sottratto con la violenza e la minaccia. Proprio perche’ i tempi sembrano piu’ difficili – ha proseguito Don Ciotti – occorre moltiplicare le ragioni della speranza, la determinazione dell’ impegno, la costanza della denuncia, la responsabilita’ della proposta e del progetto. Il nostro impegno per la legalita’ e la giustizia non subira’ alcun cedimento e queste intimidazione sono la riprova del positivo che in quella terra come nel resto del paese stiamo cercando di costruire anche grazie alla preziosa opera di magistratura e forze dell’ordine, dell’associazionismo, del mondo cattolico e di molte amministrazioni attente. Un positivo che allarma e infastidisce chi vuole continuare a imporre le logiche della violenza e del profitto illecito. Un positivo – conclude Don Ciotti – che continueremo ad alimentare giorno per giorno con il contributo di tutti».
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