Arrestato boss Pacilli, latitante nel Gargano
Il latitante Giuseppe Pacilli, arrestato nella notte nel foggiano dalla polizia di Stato, e’ ritenuto al vertice della cosca mafiosa Li Bergolis (conosciuta anche come Libergolis), un potente sodalizio criminale che opera nel Gargano e che negli anni e’ stato al centro di una sanguinosa e cruenta ‘guerra di mafia’ con i rivali del clan Romito, un tempo alleati. Nel corso della faida sono stati compiuti omicidi ‘eccellenti’ di boss dei due clan: nell’aprile 2009 e’ stato assassinato Franco Romito, di 45 anni; nell’ottobre successivo, sotto i colpi delle armi da fuoco, e’ caduto Francesco Li Bergolis, di 66.
Nello scontro armato tra i clan, Pacilli – secondo la polizia – e’ stato il ‘braccio operativo’ del boss Franco Li Bergolis (nipote di Francesco), catturato lo scorso anno dopo una lunga latitanza. Dopo quest’arresto, Pacilli ha assunto un ruolo di leadership all’interno del gruppo di appartenenza fino a scalare i vertici del clan. Attualmente e’ ritenuto dagli investigatori ”il piu’ pericoloso criminale della Puglia e dalle sue decisioni dipendono le strategie mafiose che ispirano la vita delinquenziale del gruppo Li Bergolis”.
Dalle attivita’ investigative emergerebbe che egli ha continuato a gestire, in particolare, il settore delle estorsioni che incide pesantemente sul tessuto economico dell’area garganica. Pacilli e’ stato catturato in un blitz compiuto in un casolare nella frazione di Rozzano, alla periferia di Monte Sant’Angelo (Foggia). Su di lui pendevano diversi provvedimenti restrittivi, tra i quali due ordini di carcerazione per condanne definitive a complessivi 13 anni di reclusione per associazione di tipo mafioso ed estorsione. Il latitante e’ stato individuato grazie all’impiego di sofisticate attivita’ tecniche, realizzate nei confronti dei fiancheggiatori.
Trackback dal tuo sito.