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La camorra imprenditrice sulla direttrice Napoli – Roma

Di Antonio Turri il . Campania, Lazio

La Guardia di Finanza di Roma e Napoli, coordinata dalla Dda  del capoluogo campano ha arrestato, lo scorso 10 maggio, Feliciano Mallardo detto o’ sfregiato, capo indiscusso  dell’omonimo clan camorristico di Giugliano.  Oltre al boss sono state tratte in arresto altre sei  persone, tutte accusate di associazione a delinquere di  stampo mafioso. La magistratura campana ha disposto il sequestro tra Roma e Napoli di 900 immobili intestati a prestanome, 23 aziende commerciali nel settore del gioco scommesse, del para-farmaceutico e di ingrossi per la fornitura di bibite e  caffè a bar e ristoranti. 

In quest’ultimo settore il clan camorristico si imponeva  come fornitore in moltissimi locali pubblici della provincia  di Caserta e del Basso Lazio. Tra i beni sequestrati ci sono  numerose autovetture di lusso e centinaia di conti correnti  bancari. Essenziale nel lavoro di indagine si sono ancora una volta rivelate le intercettazioni telefoniche ed ambientali. Gli investigatori nel corso della conferenza stampa, tenuta presso la Dda di Napoli, hanno stimato in oltre seicento milioni di euro il valore dei beni sequestrati al sodalizio criminale tra Napoli e Roma. I Mallardo da anni tentano di colonizzare i mercati dell’edilizia nel Basso Lazio e ora, da quanto si apprende negli ambienti della Procura napoletana, hanno avviato una intensa azione nel ciclo del cemento nella zona a nord est di Roma. La Guardia Finanza ha sequestrato decine di cantieri e circa 230 tra terreni e unità immobiliari, in particolare nella Capitale a  Mentana, a Guidonia Montecelio e a Sant’Angelo Romano. I Mallardo operavano attraverso società appositamente costituite per reinvestire nel Lazio i capitali accumulati come proventi delle attività criminali.
 

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