«Vendicare» Peppino con il nostro impegno
Sono passati 32 anni dal quel 9 maggio1979. Ad un anno dall’assassinio di Peppino si tenne a Cinisi la prima manifestazione nazionale antimafia che voleva essere, come scrive Salvo Vitale nel suo libro “Peppino Impastato una vita contro la mafia”, “…una risposta nazionale ad un problema diventato nazionale ed una risposta rispetto all’inquinamento mafioso del potere..” Gli spunti di quella prima manifestazione nazionale antimafia sono attuali più che mai, le mafie sono ormai diffuse su tutto il territorio nazionale e transnazionale e sfortunatamente nessun territorio è indenne.
Quel pomeriggio arrivarono tanti pullman e Radio Aut trasmetteva le registrazioni radiofoniche di Peppino e compagni. In piazza veniva proposta la mostra fotografica “Mafia oggi” prosecuzione della mostra sulla devastazione del territorio proposta da Peppino qualche giorno prima di essere ucciso. Dopo decenni tutto questo si ripete. I giorni che precedono la grande marcia del 9 maggio dalla sede di radio Auto a Cinisi sono intensi di dibattiti , forum e incontri. Gli anniversari, a mio modo di vedere, sono un momento di progettualità, perché se a distanza di più di 30 anni si parla ancora di territorio e mafia, del problema più che mai attuale dell’acqua (senza dimenticare la battaglia per “l’acqua democratica” di Danilo Dolci ) , l’informazione e il nucleare vuol dire che bisogna progettare delle soluzioni solide per il contrasto all’antidemocraticità e allo strapotere mafioso.
La vita di Peppino non è stata facile , si capisce bene come lo sconforto politico-sociale che ha lo colpito e le pressioni mafiose lo tenevano stretto in una morsa dalla quale liberarsi non è stato facile . L’ idea di Peppino e del gruppo di Radio Aut era quella di portare in “piazza” dove la gente vive si incontra e discute, i temi della democrazia , della legalità e del contrasto alla mafia Una piazza, non intesa come uno spazio grande e sgombro circondato da edifici, ma come scuola , ambienti di lavoro, politica. Spesso in occasioni di commemorazioni tutto si esaurisce sull’onda dell’emotività e ci si vedrà l’anno prossimo … proprio quello che non dobbiamo fare è è permettere che le emozioni si esauriscano e che la voglia di impegnarsi venga meno.
I giovani in quel 9 maggio 79 urlarono ” Badalamenti non lo scordare , abbiamo Peppino da vendicare”. Bene ! abbiamo la possibilità di vendicare Peppino con un impegno democratico e resistente ognuno in casa sua , nel suo paese, nella sua città e rivederci tutti assieme alla prossima occasione.
Ciao Peppino al prossimo anno
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