Uccisione di Arrigoni, Napolitano: «Barbarie suscita repulsione»
Vittorio Arrigoni è morto. Il suo corpo è stato trovato
questa notte intorno alle 1.50 in un’abitazione nella Striscia di Gaza,
nel quartiere Qaram, periferia di Gaza City. La notizia è stata
dapprima diffusa da fonti di Hamas e poi confermata a PeaceReporter da
un’attivista dell’International Solidarity Movement. 36 anni, (attivo da almeno dieci anni per la causa del popolo Palestinese) da tre a Gaza, Vittorio, lavorava per conto dell’International Solidarity Movement, una Ong impegnata per alleviare le condizioni dei cittadini della Striscia. Ha collaborato da Gaza con numerose testate giornalistiche, da Peacereporter a “Il Manifesto”. Attraverso il suo blog e numerosi social network ha raccontato incessantemente la situazione del popolo Palestinese. Il suo blog: (http://guerrillaradio.iobloggo.com) e la sua pagina facebook (http://www.facebook.com/pages/Vittoriatio-Arrigoni/). Arrigoni era stato sequestrato ieri mattina a Gaza city da un gruppo salafita ultra-estremista. I sequestratori avevano poi diramato un video in cui minacciavano di ucciderlo entro le 17 di oggi ora locale (le 16 in Italia) se non fossero stati rilasciati detenuti integralisti e il capo del gruppo, arrestato il mese scorso da Hamas. Secondo il video diffuso ieri sera (Il video) e le notizie giunte dalla Palestina è stato rapito da una sigla poco nota della galassia salafita di Gaza, la Brigata Mohammed Bin Moslama. Vani gli interventi del gruppo di Hamas di intervenire. L’ultimatum di 30 ore che era stato annunciato dai rapitori non è stato rispettato.
«Questa barbarie terroristica suscita repulsione nelle coscienze civili». Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha scritto in un messaggio inviato alla signora Egidia Beretta, mamma di Vittorio Arrigoni, rapito e ucciso a Gaza. «Ho appreso con sgomento – afferma – la terribile notizia della vile uccisione di suo figlio Vittorio a Gaza. Questa barbarie terroristica suscita repulsione nelle coscienze civili. La comunità internazionale tutta è chiamata a rifiutare ogni forma di violenza e a ricercare con rinnovata determinazione una soluzione negoziale al conflitto che insanguina la Regione. Esprimo a lei e alla sua famiglia, in quest’ora di grande dolore, i sensi della mia più sincera e affettuosa vicinanza e del più grande rispetto per il generoso impegno di suo figlio».
«Un fatto sconvolgente, per la sua crudeltà e per la rapidità del tragico esito. L’amministrazione di Hamas a Gaza deve fare chiarezza e individuare i responsabili dell’omicidio di Vittorio Arrigoni». Così Riccardo Noury, portavoce della Sezione Italiana di Amnesty International, esprime solidarietà e commozione per la morte dell’attivista. «Ci aspettiamo – ha aggiunto – che le istituzioni italiane facciano la loro parte per ottenere verità e giustizia per la morte di un cittadino italiano».
Leggi qui l’articolo di Luca Galassi per PeaceReporter
Leggi qui altre info. sul rapimento di Arrigoni ucciso a Gaza
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