NEWS

Lettera di minacce a Beppe Lumia

Di redazione il . Sicilia

«Voi ci avete tolto la terra, noi vi toglieremo la vita. Non abbiamo premura, il tempo è nostro amico. Finirà questa attenzione e voi siete soli e morti pezzi di m.. Viva la mafia». Così recita la lettera minatoria giunta stamani al politico del Partito democratico, Giuseppe Lumia. Le minacce sono giunte al senatore in una missiva inviata al  suo ufficio romano a Palazzo Madama. Beppe Lumia è da anni impegnato in una lunga battaglia antimafia e in particolare da tempo è al fianco del sindacalista della Cgil Vincenzo Liarda, nell’intendo di evitare che i mafiosi mettano le mani sul feudo Verbumcaudo confiscato  al vecchio boss Michele Greco.

«Minacce di morte non ci fanno paura. E’ la mafia che deve avere paura dello Stato e della società civile – fa sapere il sen. Lumia».  «La vicenda del Feudo Verbumcaudo sembra la storia di un film, invece è incredibilmente vera – continua: un feudo appartenuto ad un vecchio nobile siciliano diventa dominio del boss Michele Greco fino a quando viene confiscato dal giudice Giovanni Falcone. Da quel momento lo Stato non riesce né ad utilizzarlo a fini istituzionali, né ad assegnarlo alla società civile a causa di un’ipoteca. Una situazione di stallo che faceva comodo a Cosa nostra interessata a ritornare in possesso del bene e a mantenere inalterato il proprio dominio sul territorio. Questo era inaccettabile»«Abbiamo, quindi, deciso di denunciare gli interessi della mafia e iniziare un faticoso e quotidiano lavoro per consentire il riuso sociale del bene – conclude. Oggi l’ipoteca è stata cancellata. Tuttavia il fine ultimo non è ancora stato raggiunto. Verbumcaudo deve essere assegnato alla società civile e trasformato in una risorsa di legalità e sviluppo per il territorio. Solo allora potremo ritenerci soddisfatti»
Per questo impegno sia Beppe Lumia che il sindacalista della Cgil sono stati oggetto di altri atti intimidatori. Il feudo, al momento, non è stato ancora riutilizzato a fini sociali a causa di una ipoteca bancaria di circa 2,4 milioni che ne impediva l’assegnazione (e che Unicredit ha provveduto
a cancellare, perfezionando proprio in questi giorni le procedure – fanno sapare dalla Banca). In merito all’assegnazione del bene la Cgil siciliana, l’Agenzia nazionale per i beni confiscati e la Fisac oggi sollecitano  l’assegnazione del fondo per usi sociali. «Dando cosi’ un segnale dell’azione dello Stato contro la mafia e valorizzando l’impegno di chi come la Cgil si e’ battuto per questo obiettivo – scrivono nella nota congiunta la segretaria generale Mariella Maggio e  Francesco Re, del coordinamento Fisac Unicredit».   «Riutilizzare il frutto di proventi illeciti per scopi sociali – afferma la Maggio – ha una forte valenza simbolica e pratica. Significa infatti che ci puo’ essere un’altra economia, sana, legale, solidale, rivolta allo sviluppo sociale e a creare occupazione nella legalità. Per questo chiediamo che i tempi della riassegnazione siano veloci – conclude la segretaria della Cgil – e che il bene confiscato venga affidato a chi puo’ farne una testimonianza dell’economica legale».

Maggiori informazioni


www.giuseppelumia.it

www.sicilia.cgil.it

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link