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Processo breve: da oggi la legge è uguale per i potenti, diseguale per i deboli

Di Libera.it il . L'analisi

Con l’approvazione della legge sul “processo breve” la legge diventa uguale per i potenti, diseguale per i deboli. Un vero e colpo di spugna verso i corrotti ed i colletti bianchi. Parlare di legalità significa parlare di corresponsabilità. Oggi l’individualismo crescente nel paese è direttamente proporzionale all’estendersi dell’illegalità. C’è una diffusa depenalizzazione dei reati a livello di coscienza e il processo breve, le intercettazioni, con la conseguente umiliazione della società intera sulle pagine dei giornali sono l’esempio di una cultura che favorisce i furbi. Con l’approvazione delle norme sul processo breve rischiano di trasformarsi in un’amnistia per chi si è macchiato di eco-crimini. Dagli abusi edilizi ai reati legati allo smaltimento illecito di rifiuti.

Tra i principali processi a rischio, quelli legati all’emergenza rifiuti in Campania. E poi: il processo sull’Ilva di Taranto e quello sull’ Eternit, con 2889 persone lese. Stop anche ai procedimenti per l’inquinamento chimico della Valle del Sacco, per la discarica di rifiuti tossici a Bussi sul Tirino Disastro, per i reati contro il territorio e il paesaggio, a partire dall’abusivismo edilizio dentro le aree protette e a rischio idrogeologico. E a saltare sarebbero anche i processi che riguardano il crollo della Casa dello studente dell’Aquila, e quello per la strage ferroviaria di Viareggio.
 
Tutti siamo d’accordo che i cittadini siano tutelati contro la durata indeterminata dei processi e convinti della necessità di arrivare a processi rapidi. Il punto però è che per ottenere questo scopo si devono dare strumenti adeguati, mezzi e personale, come chiedono i magistrati. Invece quello che è stato approvato è un inganno. Un attentato alla legalità perché inserisce una scadenza alla possibilità di accertare la verità, anziché fornire gli strumenti per accelerare i processi. E all’uguaglianza perché stabilisce circuiti diversi, quello per i super-garantiti, che ha un termine, e quello destinato invece alla criminalità di strada, al traffico illecito di rifiuti, agli infortuni sul lavoro. Processi che non hanno un limite. Due percorsi di giustizia, inaccettabili.
 
Da oggi dobbiamo ribellarci tutti all’impotenza, a fare in modo che a diventare normale non sia la corruzione, non siano le mafie, non sia l’illegalità diffusa, non siano le ruberie ma a diventare normale deve essere l’onestà, la trasparenza, il rispetto delle regole per tutti. E chiedere ad alta voce verità e giustizia per tutti.

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