L10 Torino: tutte le risposte della politica
Oltre 100 persone hanno stretto tra le mani la piattaforma L10 Torino di Libera.
Hanno letto le proposte contenute, le hanno commentate, si sono
confrontate ed hanno espresso il loro parere. Sono consiglieri,
assessori, cittadini, segretari di partito, candidati sindaco. L10 Torino,
piattaforma politica proposta da Libera in vista del rinnovo del
Consiglio Comunale e dell’elezione del sindaco della nostra città, ha
concluso il percorso iniziato mesi fa. Le priorità di Libera per il
futuro di Torino sono state proposte a tutti gli attori che giocheranno
un ruolo da protagonisti nel Governo della nostra città.
I consiglieri e
la giunta in carica che l’hanno amministrata per 5 anni, i cittadini
che con loro voto indicheranno la nuova maggioranza, i segretari di
partito, i candidati che concorrono per guidare Torino nei prossimi
anni. Libera, con L10 Torino, voleva essere da stimolo e
proposta, sottoponendo alla politica e alla cittadinanza le nostre
priorità. Così è stato. I rappresentanti della città, esprimendosi sui
punti contenuti, si sono impegnati per tradurre in prassi le idee del
manifesto. Proposte che chiedono scelte etiche e trasparenti nella
rappresentanza; la sicurezza degli edifici scolastici; l’aggregazione
giovanile; la difesa delle fasce deboli; la difesa dalla privatizzazione
di beni comuni come l’acqua; la mostra Fare gli Italiani come punto di
partenza per riflettere sul nodo inclusione/esclusione. A tutti questi
stimoli gli intervistati hanno risposto e le posizioni espresse sono
tutte contenute sito di L10 Torino .
La parola ai candidati sindaci
Alle prossime elezioni di maggio i cittadini potranno scegliere tra 8
candidati. Sette dei quali – per una percentuale pari al 87,5% – hanno
deciso di confrontarsi con L10 Torino. Da Bruno Berardi di Fiamma Tricolore a Giaginto Marra degli Azzurri Italiani, da Juri Bossuto della Federazione della Sinistra a Vittorio Bertola del Movimento a 5 Stelle, da Piero Fassino del centro sinistra a Michele Coppola del centro destra fino ad Alberto Musy
del Terzo Polo. Considerando l’alta percentuale di candidati che hanno
deciso di commentare il manifesto, non possiamo che esprimere la nostra
soddisfazione. Come siamo soddisfatti del generale apprezzamento alla
piattaforma che è stato espresso dai pretendenti alla poltrona di primo
cittadino.
Analizzando nel dettaglio le posizioni espresse: quattro
candidati (Piero Fassino, Giacinto Marra, Vittorio Bertola, Bruno
Berardi, Jury Bossuto) si sono trovati d’accordo sull’intera
piattaforma. Michele Coppola, invece, ha espresso un’unica contrarietà:
il candidato del centrodestra non si è trovato d’accordo sul punto in
cui si chiedeva di coinvolgere le cooperative sociali nel processo di
privatizzazione delle municipalizzate e impedire la privatizzazione di
beni fondamentali come l’acqua. Alberto Musy, candidato per il Terzo
Polo, ha deciso di non rispondere alla domanda 7 (Favorire il cohousing,
creare un coordinamento delle case popolari ) e alla 8, mentre ha
dichiarato di non essere d’accordo sull’ultima proposta, quella che
chiede che dalla Mostra Fare gli Italiani nasco un laboratorio
permanente per ragionare sullo snodo inclusione/esclusione. Le risposte
e le interviste rilasciate (tutte pubblicate sul sito
l10torino.liberapiemonte.it) rappresentano un’ottima lente che permette
al cittadino di poter decidere consapevolmente, avendo maggiori
elementi. Il fatto che tutti i candidati intervistati abbiano appoggiato
la prima proposta, quella di non candidare persone condannate o
rinviate a giudizio per reati di mafia e contro la pubblica
amministrazione, ci fa ben sperare.
E’ un segnale positivo che vede la
politica, almeno nelle posizioni espresse, desiderosa di dare un segnale
diverso: un’auto-selezione al suo interno, grazie alla presentazione di
liste senza persone con giudizi pendenti o indagini in corso. Il
rapporto etica e politica – che viene appoggiato da tutti i candidati
sindaci – emerge con forza: noi chiediamo, e continueremo a chiedere,
di non candidare persone rinviate a giudizio o condannate per reati di
mafia o contro la pubblica amministrazione. L’abbiamo detto in numerosi
incontri: c’è un bisogno di una classe dirigente capace di manifestare
trasparenza e onestà. C’è bisogno di una politica capace di ricostruire
fiducia nelle Istituzioni. Distinguendo per non confondere, come ci
ricorda sempre il presidente e fondatore di Libera Don Luigi Ciotti, ma
sapendo che è nel potere dei segni e non nei segni del potere che si
costruisce autorevolezza e fiducia.
La parola ai cittadini
E se nel primo percorso di L10 Torino Libera ha deciso di chiedere a
consiglieri ed assessori di esprimersi sui punti, di prendere un impegno
con gli elettori rilasciando dichiarazioni filmate, la parola è poi
passata alla cittadinanza. Come? Nel modo più semplice: stando in mezzo
alla gente, presidiando mercati, circoscrizioni, piazze, luoghi di
ritrovo. A bordo di un camper, la carovana itinerante
ha toccato tutte le 10 circoscrizioni e, armati di lavagna, i ragazzi di
Libera hanno chiesto ai torinesi di indicare i punti fondamentali,
quelli necessari a far ripartire il nuovo governo della città da basi
solide. In 5 giorni abbiamo raccolto 54 interviste, segno di un’alta
partecipazione civica. Su 162 preferenze espresse la più segnalata –
con 37 preferenze – è stata la prima, che recita: “Chiediamo di non
candidare persone rinviate a giudizio o condannate per mafia o per reati
contro la pubblica amministrazione.
Chiediamo l’attivazione
dell’anagrafe patrimoniale pubblica degli eletti.”. La metà circa (19)
ne ha ricevute la terza proposta: “Chiediamo che non si facciano gare
d’appalto al “massimo ribasso” e che faccia punteggio l’assenza di
condanne per reati legati alla sicurezza e al lavoro nero”,
classificatasi seconda. Al terzo posto si è piazzata la proposta 2 :
“Chiediamo maggior trasparenza amministrativa attraverso una
riclassificazione del bilancio comunale più semplice e accessibile.” con
17 voti.
*Ufficio stampa di Libera Piemonte
per saperne di più visita il sito di L10
Trackback dal tuo sito.