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Un 21 marzo che dura tutto l’anno

Di Norma Ferrara il . Progetti e iniziative, Umbria

Il primo giorno di primavera per ricordare le oltre 900 vittime delle mafie e rinnovare l’impegno per una società responsabile. Da 16 anni il 21 marzo è un appuntamento nazionale che coinvolge studenti, cittadini, associazioni, intere città. Quest’anno la “Giornata della Memoria e dell’Impegno” si è tenuta a Potenza, città lucana. Più di cinquantamila persone si sono date appuntamento in Basilicata, “terra di luce” come hanno ricordato gli organizzatori in questi giorni, ma anche “terra dei misteri”, dove tanti morti innocenti chiedono ancora giustizia, dove tante illegalità sono la punta dell’iceberg di un sistema più complesso che divora tutto.

Misteriosamente. La giornata della Memoria e dell’Impegno è da sedici anni la data scelta spontaneamente dai tanti familiari delle vittime innocenti delle mafie per ricordare e chiedere giustizia. La maggior parte dei familiari delle vittime della violenza mafiosa nel nostro Paese, infatti, non sa ancora la verità sulla morte dei propri cari: in molti casi i processi non hanno ancora avuto luogo, in tanti altri, mancano i mandanti dei delitti. Il 21 marzo è la giornata in cui tutte queste storie si fondono in una sola storia: quella di un Paese intero che lotta, dall’Unità d’Italia ad oggi, contro il fenomeno mafioso.

Quel lungo elenco di nomi letto ogni 21 marzo in tutta Italia rappresenta il prezzo, altissimo, pagato da cittadini responsabili, coraggiosi, che hanno creduto fino in fondo nella nostra democrazia. Giace  da un paio d’anni in Parlamento una proposta di legge, primi firmatari Beppe Giulietti  e Fabio Granata, per chiedere che il 21 marzo venga istituita ufficialmente come la “Giornata della Memoria e dell’Impegno”. La politica di fronte ad un atto semplicissimo e che è già realtà nel Paese, non ha saputo fare la propria parte. Quella proposta è ancora ferma alla Camera fra divisioni, buone intenzioni, e assurde diatribe politiche.

«Il 21 marzo – ha dichiarato  lo scorso anno a Milano, Stefania Grasso, referente per il settore Memoria di Libera – è il primo giorno in cui ci siamo ritrovati, in cui non ci siamo più sentiti soli, dopo la morte dei nostri cari. Questa è la data che ci rappresenta». E mentre il Parlamento temporeggia inspiegabilmente, la Regione Umbria, prima in Italia, ha approvato lo scorso anno una legge che istituisce il 21 marzo come giornata ufficiale in memoria delle vittime, decidendo di stare accanto ai 900 familiari che proseguono, ogni giorno, i percorsi di testimonianza intrapresi nelle scuole, con i giovani, negli incontri pubblici. Lo fanno sapendo che per loro il 21 marzo è la giornata della speranza per un Paese migliore. Con o senza una legge approvata in Parlamento.

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