Processo Rostagno, oggi in aula gli investigatori Pampillonia e Amodeo
L’aula della Corte di Assise di Trapani
si va riempiendo per la nuova udienza del processo per il delitto di
Mauro Rostagno. Oggi testi saranno l’ex capo della Digos di Trapani,
vice questore Giovanni Pampillonia, e l’ispettore della Digos, Pietro
Amodeo. Entra nel processo il rapporto investigativo che nel 1996 portò
all’operazione cosiddetta “Codice Rosso” quella che portava a sospettare
del delitto uomini della Saman, una vendetta dentro la comunità contro
Rostagno. Fu arrestata Chicca Roveri, la compagna di Mauro, mamma di
Maddalena accusata di favoreggiamento, l’ex guru Francesco Cardella rimase
indagato e per il gip Ingoglia era il mandante del delitto.
L’indagine
finì con l’archiviazione, testi infondata, l’ultimo a ricevere
l’archiviazione fu Cardella, quando l’inchiesta del procuratore Garofalo
era stata già trasferita per competenza alla procura antimafia di
Palermo. Su Cardella anche nella richiesta di rinvio a giudizio
riguardante gli attuali imputati, Vincenzo Virga e Vito Mazzara, i pm
Ingroia e Paci continuano a stendere ombre su un suo possibile ruolo. Il
rapporto firmato dal dott. Pampillonia che è stato sempre presentato
come un atto di accusa solo e soltantocontro alcuni membri di Saman, in
effetti così non è: l’incipit del rapporto è quanto mai chiaro: “
nell’amblto dell c.d. confluenza di interessl, la pista polltica e
politlco-mafiosa a parere di questo ufficio non è da escludere…sono
notori gli interventi in tv di Rostagno contro gli amrnlnistratori della
cosa pubblica, accusandoli di conniveneze con ambienti mafiosi e massonici.
E’ da evidienziare che
gli esponenti politici attaccati da Rostagno durante le sue
trasmissioni televisive erano gIi stessi ammininistratori a cui la
Saman (Cardella, ndr) chiedeva contributi e/o facevano parte delle
correnti politiche nazionali vicine agli ambienti politici del PSI.
(A seguire gli aggiornamenti in diretta da Trapani – a cura di Rino Giacalone)
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