Oggi in piazza per la Costituzione
Oggi in piazza a Roma e in molte altre città, per difendere la Costituzione. «Una manifestazione senza precedenti – commenta il portavoce di Articolo21 – non era mai successo che, intorno al tricolore e alla Costituzione si riunissero forze poltitiche, sociali, professionali, sindacali così distinte e distanti su quasi tutto il resto». «Finalmente si è già realizzato uno stroardinario schieramento – prosegue – che sente la Costituzione come cosa propria, come una insostitubile carta dei valori che spetta a ciascuno difendere».
«Prima che difesa, la Costituzione va vissuta e praticata. La democrazia è incompatibile con la pigrizia, l’adesione formale, il disinteresse, l’indifferenza – ha scritto in una nota Don Luigi Ciotti, presidente di Libera e Gruppo Abele. La democrazia chiede a ciascuno di noi d’impegnarci quotidianamente perché la dignità e la libertà di tutte le persone sia rispettata e alimentata, perché non esistano privilegi, disuguaglianze, forme di povertà materiale e culturale, di razzismo e discriminazione. Il linguaggio della democrazia è dialogo, alfabeto del “noi”, mai monologo, parola dell’io. E la Costituzione resta la più alta sintesi del linguaggio della democrazia e delle responsabilità che ci affida».
Anche Libera informazione sarà in piazza insieme ad Articolo 21 e alle tante realtà che in tutta Italia faranno sentire la propria voce. «Va
rimesso rapidamente in moto lo schieramento a difesa della Costituzione
e dei principi-base della democrazia oggi nuovamente in pericolo – ha dichiarato il presidente di Libera informazione, Roberto Morrione. Già
il 12 Marzo, con l’iniziativa di Articolo 21di un corteo a Roma con
presidi e sit-in in altre città, gli italiani sono chiamati a scendere
in piazza, insieme all’opposizione che deve ritrovare qui quell’unità
non ancora raggiunta sul piano generale».
«E’ un percorso difficile – continua Morrione –
considerata la crisi nel Mediterraneo che incombe e la specifica
responsabilità che ne deriva anche all’opposizione, ma guai se questo
significasse diminuire la pressione in atto per il cambiamento politico e
non contrastare con ogni mezzo democratico l’offensiva
anticostituzionale. Il potere berlusconiano cercherà invece di
approfittare di questa sorta di ombrello offerto dall’esplodere di
drammi che esso stesso ha contribuito fortemente ad alimentare e che
non ha neppure denunciato con la fermezza richiesta dalla comunità
internazionale. Non possiamo dimenticare il miserabile baciamano a
Gheddafi offerto a tutto il mondo».
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