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Il prefetto Panìco: la legalità
non si può fermare

Di Angela De Lorenzo il . Calabria

La nascita di una cooperativa sociale
ad Isola Capo Rizzuto, che permetterà a dei giovani del territorio
di riappropriarsi, attraverso un lavoro onesto e libero dal ricatto
del malaffare, di beni che la criminalità aveva sottratto alla
collettività con violenze e soprusi, “ormai rappresenta un fatto
irreversibile”, ma non solo, è un evento di un’importanza tale
da contribuire a scrivere “una nuova pagina di storia di questo
territorio”. A sostenerlo con tono perentorio è stato il prefetto
di Crotone, Vincenzo Panìco, nel corso dell’incontro ‘Le camere
di commercio contro la criminalità’, svoltosi martedì 8 marzo
nella sede della Camera di commercio di Crotone. Un’iniziativa
organizzata dall’Ente camerale crotonese in collaborazione con
l’associazione ‘Libera’ ed Unioncamere Calabria allo scopo di
illustrare le iniziative avviate dal sistema camerale con ‘Libera’,
ovvero quella serie di collaborazioni orientate a debellare la
criminalità quale causa ostativa allo sviluppo delle imprese e del
territorio. Tra queste le attività del neo costituito comitato
nazionale per la legalità di Unioncamere nazionale, il cui obiettivo
prioritario è la realizzazione di un grande progetto sui beni
confiscati.

Ad aprire i lavori è stato il
presidente della Camera di commercio di Crotone, Roberto Salerno, il
quale ha manifestato viva gratitudine nei confronti dei soggetti che
si sono assunti la responsabilità di avere avviato un percorso
innovativo ad Isola Capo Rizzuto sulla questione del riutilizzo dei
beni confiscati: il prefetto Panìco, il sindaco di Isola Capo
Rizzuto, Carolina Girasole e ‘Libera’. Palerno ha ricordato il valore delle
produzioni biologiche per il rilancio dell’agricoltura locale.
Proprio questo, infatti, è il modello che sarà praticato dalla
nascente cooperativa e che l’Associazione temporanea di scopo (Ats)
sta già percorrendo su terreni appartenuti al clan Arena. Concretamente la Camera di commercio di
Crotone sta sostenendo il progetto su Isola Capo Rizzuto attraverso
la concessione di uno spazio all’interno dell’aeroporto di
Sant’Anna per la promozione delle attività di ‘Libera’ e
mettendo a disposizione gli spazi per lo svolgimento del corso di
formazione di ‘Libera terra Crotone’. I 30 che saranno
selezionati per partecipare a tale corso, infatti, saranno su un
canale preferenziale per essere scelti quando uscirà il bando per la
costituzione della cooperativa.

Salerno ha annunciato, inoltre, come
rappresentante di Unioncamere, che altre iniziative si stanno
portando avanti sul fronte nazionale con ‘Libera’, “il sistema
di Infocamere – sarà a disposizione delle forze di polizia per
vigilare su attori economici che compiono atti illegali e operano in
maniera sleale”. A spiegare la necessità che i beni
confiscati vengano riutilizzati è stato il responsabile dell’Ufficio
nazionale beni confiscati di ‘Libera’, Davide Pati: tanti gli
esempi di realtà che hanno già percorso quel cammino che si trova
davanti ora Crotone e che con la loro buona riuscita rappresentano
punti di riferimento dai quali trarre coraggio per costruire anche
qui un’alternativa al malaffare. Tuttavia, come ha fatto osservare
Pati, il lavoro finora realizzato a Crotone sta avendo già un’eco
nazionale, “un esempio positivo che – secondo Pati – contribuirà a
contaminare altre realtà, perché la sola confisca non basta, il
vero traguardo si persegue quando i beni vengono riutilizzati, quindi
restituiti alla collettività”.

L’occasione dell’incontro è stata
utile a Pati anche per sollecitare la partecipazione del territorio
alla ‘Giornata nazionale della memoria e dell’impegno’, che
quest’anno si svolgerà a Potenza sabato 19 marzo. A spiegare più tecnicamente l’attuale
fase di transizione cui sono sottoposti i beni sui quali dovrà
sorgere la cooperativa è stato Tommaso Innocente, Coordinatore
dell’Ats ‘Libera terra Crotone’, il quale ha ripercorso tutte
le tappe dell’iniziativa, spiegando anche come questo percorso
dovrà procedere in futuro. “L’obiettivo – ha detto – è
realizzare un progetto che regali al territorio occasioni di lavoro
stabile e duraturo, ma non solo. Questi terreni infatti saranno anche
una testimonianza di legalità viva per il territorio in cui sono
ubicati, dimostreranno che è possibile fare un’agricoltura
diversa”.

Sostegno all’iniziativa è stato
manifestato anche da Marisa Gigliotti di ‘Slow food Calabria’,
che ha ribadito l’importanza dell’agricoltura biologica e la sua
valenza estremamente attuale.All’incontro sono intervenuti anche
il presidente di Reteimpresa Italia, Salvatore Lucà e di Coldiretti,
Roberto Torchia, che hanno espresso vivo entusiasmo per l’iniziativa. “La nascita di questa cooperativa
rappresenta un fatto importante non solo per Isola, ma per l’intero
territorio crotonese”. A sostenerlo è stata il sindaco di Isola,
Carolina Girasole, la quale ha ammesso che la scelta di intraprendere
questo percorso non è stata semplice, anzi ha comportato dure
conseguenze. “L’aspettativa – ha detto – era che questi terreni
venissero assegnati ad associazioni preesistenti, la cosa si sarebbe
risolta in breve tempo e senza problemi. Gestire questi beni secondo
un percorso innovativo, invece, come ha voluto la Prefettura e
l’Agenzia nazionale per i beni confiscati, ha obbligato a
riflettere e a parlare di questi temi, a confrontarsi, a metterci in
gioco. Non parlarne, far finta che tutto vada bene, avrebbe voluto
dire favorire la criminalità, per la quale la gente che parla e
ragiona liberamente rappresenta un problema. Il fatto che se ne sia
parlato e che se ne parli, che altri siano coinvolti per costruire
un’alternativa, per me rappresenta la più grande conquista, anche
se ne pago le conseguenze in prima persona”.

Al di là delle polemiche e dei duri
contrasti che stanno accompagnando questa nuova alba del territorio,
secondo il prefetto Panìco, comunque, parlano i numeri: “dal 6 per
cento di beni confiscati riutilizzati nel territorio, siamo passati
al 60 per cento. La strada ancora è lunga ma la si sta percorrendo.
Sembra passato un secolo da quando non si riusciva a trovare una
trebbiatrice per raccogliere l’orzo su quei terreni… Chi pensa di
opporsi, si mettesse l’anima in pace, ormai il percorso è iniziato
e non si può fermare, si respira aria di cambiamento e lo confermano
tutte quelle domande di giovani che arrivano in Prefettura per
partecipare alla formazione. Quei beni sembravano intoccabili una
volta, ora sono stati coltivati dall’Ats, saranno gestiti da
giovani che rappresenteranno un esempio. Indietro non si torna”. Il corso di formazione promosso dai
Comuni di Isola Capo Rizzuto e Cirò nell’ambito del progetto ‘Libera
Terra Crotone’ sarà suddiviso in 72 ore d’aula e 80 ore on the
job, si svolgerà a partire dal mese di maggio per concludersi nella
seconda settimana di luglio. Le fasi d’aula si svolgeranno
indicativamente nei giorni di giovedì e venerdì. Le fasi sul campo
si svolgeranno presso aziende biologiche regionali e non, nelle
giornate di sabato. Il corso sarà suddiviso in quattro moduli:
agricoltura biologica, impresa sociale, gestione dei beni confiscati,
turismo responsabile. Le domande di ammissione dovranno essere
inviate alla Prefettura entro il 14 marzo.


Per maggiori informazioni
scrivere a: liberaterracrotone@libera.it

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