Trapani, è Linares il braccio destro del Questore
Il tempo passa veloce e il Questore di Trapani Carmine Esposito già si trova una anzianità nel servizio di due mesi, con una agenda che sin dal primo giorno di lavoro da questore è piena di impegni. Ha messo mano all’organizzazione degli uffici, aiutato da alcune circostanze, come la promozione a primo dirigente dell’ex capo della Mobile Giuseppe Linares, l’arrivo di un nuovo funzionario, il suo obiettivo è far fare un salto in avanti al lavoro ordinario, con un coordinamento sempre più eccellente con l’autorità giudiziaria (la questura di Trapani di fatto opera raccordandosi con quattro procure, quella di Trapani e Marsala e quelle distrettuali di Palermo e Caltanissetta) e la collaborazione con le altre forze dell’ordine raccolte all’interno del comitato ordine e sicurezza presieduto dal prefetto Magno.
«Darò – sottolinea il questore Esposito – ai diversi uffici “temi” da sviluppare, il controllo del territorio non dovrà essere qualcosa tanto per dire, ma dovranno essere forniti dati precisi di conoscenza, su ogni aspetto della vita sociale». Il problema maggiore con il quale il questore Esposito deve fare i conti è quello del personale. Non se lo nasconde. Lo ha cominciato ad affrontare rappresentando la situazione al Viminale a proposito di organici e attrezzature: se il territorio di Trapani è lo «zoccolo duro» della mafia, questa deve essere una presa di coscienza che porti Roma ad avere una attenzione concreta, come da tempo chiedono i sindacati, e non una attenzione di natura prettamente propagandistica e politica quando ci sono casi che balzano all’onore della cronaca, l’arresto di un criminale, il sequestro di beni.
In massima parte si tratta di operazioni frutto dell’incessante lavoro degli investigatori di ogni arma, agenti che lavorano senza guardare ad orari da rispettare a straordinari che sanno non percepiranno mai. Il questore Esposito però ha chiesto a tutti di non demordere, in attesa che qualche risposta possa arrivare da Roma, intanto parla di «ottimizzazione». «Sto cercando di automatizzare alcuni servizi, guadagnando così personale per il territorio».
La presenza del dott. Linares a capo dell’Anticrimine gli ha permesso di ridare nuovo volto a questo ufficio: «Linares sarà il mio braccio destro, il “metronomo” della Questura, dovrà condurre – spiega Esposito – l’analisi del territorio, raccordare il lavoro degli uffici investigativi, squadra mobile, commissariati, non semplice raccolta di atti ma stimolare l’intelligence, nel frattempo elaborare quei dati perchè l’azione di aggressione al crimine sia anche e di più di carattere patrimoniale».
«Il dr. Linares con il dr. Leuci, neo capo della Mobile – prosegue – hanno condiviso in questi anni un percorso professionale che li ha portati ad acquisire solide conoscenze del complesso mondo criminale delle agguerrite organizzazioni che operano in questa provincia e che consentirà di mettere a frutto la pluriennale esperienza conseguita. Le loro nomine rafforzano, pertanto, le linee strategiche anticrimine e lo scambio informativo, sia per il contrasto operativo della criminalità di stampo mafioso e delle varie forme di delittuosità locali, sia per l’attivazione delle misure di prevenzione personali e patrimoniali».
Questo si traduce in attacco ai patrimoni illeciti?
«Ho posto immediata attenzione al settore delle indagini patrimoniali, per l’aggressione ai patrimoni mafiosi».
Nel mentre si cerca Matteo Messina Denaro, il superlatitante?
«Lo cerchiamo colpendo i suoi complici come è stato fatto e si continuerà a fare, ma anche togliendogli il controllo delle casseforti».
Ci diamo un appuntamento di verifica?
«Sicuramente a breve».
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