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Libera informazione per Mauro Rostagno

Di Lorenzo Frigerio il . L'analisi, Sicilia

La riapertura del processo a Trapani per l’omicidio di Mauro Rostagno ha rappresentato un avvenimento importante, purtroppo ignorato dai mass media. Ci sono state chieste le ragioni del tentativo di Libera Informazione di costituirsi parte civile nel procedimento, tentativo respinto peraltro per difetto di previsione di una simile eventualità nel nostro statuto. Sapevamo delle lacune insite al riguardo nell’atto fondante Libera Informazione, ma abbiamo voluto ugualmente segnare le ragioni della vicinanza all’impegno professionale e civile di Rostagno, nonostante la concomitante presenza di Libera, la cui costituzione invece è stata accolta, garantisse tutti noi.

Fin dall’avvio delle attività della Fondazione Libera Informazione, Mauro Rostagno ha rappresentato uno dei punti di riferimento, al pari degli altri giornalisti che hanno pagato con la loro vita la libertà di essere uomini liberi e professionisti impegnati. Non operatori distaccati della notizia; non addetti alla macchina della propaganda ufficiale; bensì, cittadini prima che giornalisti; attori sociali consapevoli del fatto che, con la loro parola e il loro lavoro, possono contribuire a inverare nella vita quotidiana del nostro Paese l’art. 21 della Costituzione: «Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione». Per Rostagno fare giornalismo significava esercitare cittadinanza, assumere responsabilità collettive, produrre cambiamento.

Libera Informazione si batte per un giornalismo che, lontano dalla ricerca di scoop, fornisca notizie, renda i cittadini consapevoli e serva ad innescare una forte ribellione contro ogni forma di mafie, corruzione e illegalità, considerando questo coacervo di interessi occulti l’ostacolo principale all’affermazione nel nostro Paese dei diritti sanciti dalla Costituzione. Rostagno lavorava in una piccola emittente locale. Libera Informazione, in poco più di tre anni, ha avviato una rete di corrispondenti locali e ha valorizzato, tramite il suo portale web il lavoro quotidiano di una fitta rete di associazioni, realtà editoriali minori, rilanciandone contenuti e informazioni, pubblicando newsletter e webzine del movimento antimafia italiano.

Rostagno aveva la passione per la notizia e il gusto della documentazione. Ogni attività giornalistica degna di questo nome deve avere fonti attendibili e archivi documentati. Libera Informazione opera per la realizzazione di un archivio cartaceo e multimediale aperto e fruibile per tutti. Rostagno, infine, è stato un giornalista ucciso perché isolato nella sua attività di informazione e non adeguatamente supportato da colleghi e istituzioni di categoria. Proprio per evitare il ripetersi di queste situazioni drammatiche, Libera Informazione ha inteso aiutare i giornalisti isolati e minacciati, supportando l’attività di Ossigeno e avviando, in collaborazione con Fnsi e Odg, un percorso finalizzato alla tutela, in sede giornalistica e in sede legale, degli operatori dell’informazione, il cui lavoro viene messo in discussione dalle richieste in sede civile di danni per diffamazione e che sono esposti nelle ritorsioni criminali e dei poteri occulti. Per questi motivi a Trapani, eravamo al fianco dei familiari e delle istituzioni, per chiedere verità e giustizia per Mauro Rostagno e, nonostante il rigetto della richiesta di costituzione di parte civile, continueremo ad esserlo. Per Mauro Rostagno e perché l’informazione sia libera.

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