Presentati in Prefettura i corsi per la costituzione della cooperativa sociale
Un giorno “storico” è stato definito da qualcuno, perché si tratta di una nuova tappa concreta verso la realizzazione della cooperativa sociale che dovrà gestire i terreni agricoli confiscati alle mafie ad Isola Capo Rizzuto e Cirò, il giorno che indica ai giovani del territorio un’alternativa possibile alle raccomandazioni e al malaffare per guadagnarsi da vivere, ovvero la formazione: mercoledì 9 febbraio nella Prefettura di Crotone è stato presentato il corso di formazione su imprenditoria sociale, agricoltura biologica e turismo responsabile, la cui frequentazione rappresenterà una corsia preferenziale per entrare a fare parte della cooperativa che gestirà i beni confiscati.
Una prova fattiva che, a dispetto delle tante polemiche degli ultimi mesi che denunciavano la possibilità che il territorio venisse colonizzato da interessi economici del Nord, dimostra come sui beni confiscati le porte del futuro, dunque opportunità di lavoro pulito e libero, si aprano innanzitutto ai giovani del territorio. Il bando per partecipare alla formazione, infatti, è aperto a tutti, ma prevede che siano favoriti prima degli altri i ragazzi del posto. Stessa cosa accadrà dopo, quando sarà presentato il bando per la costituzione della cooperativa sociale. Essere abitanti della provincia di Crotone, formarsi, avere gli opportuni requisiti professionali, etici e legali: sono questi gli elementi prioritari che, dunque, dovrà avere chi deciderà di sfruttare questa straordinaria opportunità di lavoro.
Proprio perché la presentazione del corso di formazione e la relativa manifestazione di intenti hanno suggellato tutto questo mercoledì 9 febbraio è stato ritenuto un giorno storico, prima di tutto dal prefetto di Crotone, Vincenzo Panìco: «La Prefettura – ha detto – ospita questo evento, ma se si deve individuare un protagonista si deve parlare di Stato globalmente inteso. Alla base c’è stato, infatti, un lavoro intenso che ha visto lavorare tante componenti come un corpo unico nell’intento comune di far fruttare, finalmente, i beni confiscati alla mafia. Oggi viviamo una tappa importante di un percorso che non è stato affatto semplice, ma che ci ha portato ad un risultato: prima era utilizzato solo l’8% dei beni confiscati, ora questo dato è arrivato al 50%, grazie all’acquisizione dei terreni su Isola e Cirò, di cui lo Stato ha concretamente preso possesso».
Il prefetto ha voluto ripercorrere le tappe salienti del cammino realizzato finora: «È stato un percorso lungo, iniziato con il progetto “Restitutio”, è seguita la sottoscrizione del protocollo con l’Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla mafia e le associazioni di categoria del territorio, fino alla nascita dell’Associazione temporanea di scopo che gestirà momentaneamente i terreni fino alla nascita della cooperativa. Già sono iniziate le attività di semina, non resta che consegnare questa ricchezza ai giovani del luogo. Questi però dovranno essere motivati e preparati, quindi è importante che si formino in maniera adeguata perché non andranno a fare cose qualsiasi, ma dovranno cimentarsi con agricoltura etica, imprenditoria sociale e turismo responsabile».
Obiettivi del corso, non a caso, sono: formazione nel campo delle imprese sociali con particolare riferimento ai terreni e alle aziende agricole; acquisizione delle capacità gestionali dell’impresa cooperativa; formazione sui principi dell’agricoltura etica e sulle tecniche più innovative dell’agricoltura biologica; acquisizione delle nozioni sul turismo responsabile, gestione dell’ospitalità, e animazione territoriale finalizzata alla promozione degli aspetti storico-culturali-ambientali.
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