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Per un lavoro libero e pulito

Di Angela De Lorenzo il . Calabria, Progetti e iniziative

Quanto finora realizzato è stato «un lavoro lungo e pieno di ostacoli» per il primo cittadino di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole, che proprio per questo, prendendo la parola ha voluto esprimere viva gratitudine nei confronti dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati, della Prefettura, di Libera Terra (capofila del progetto dell’Ats) e delle associazioni di categoria del territorio, «se oggi siamo qua – ha detto Carolina Girasole – è solo grazie al contributo che voi tutti avete dato. Oggi è un giorno importante, che mette a tacere le perplessità di chi non voleva credere in questo progetto. La formazione segna un inizio nuovo per i nostri giovani, è il modo per ottenere un lavoro libero e pulito. A Isola Capo Rizzuto questo progetto è stato ostacolato in tanti modi, quindi vi ringrazio per averlo difeso insieme a noi».

Un giorno importante anche per il sindaco di Cirò, Mario Caruso, «ora – ha detto – dalle parole si passa ai fatti. La speranza è che questo modo nuovo di operare riesca a dare respiro a questa terra e a spingere i giovani a credere nella legalità». «Quanto è stato fatto a Crotone per restituire i beni confiscati alla collettività è onorevole» secondo Riccardo Bonianni, giunto in città in rappresentanza dell’Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati.

Ad entrare nel vivo del progetto è stato il coordinatore dell’Ats, Tommaso Innocenti, che si è espresso a nome di tutte le associazioni di categoria che hanno aderito all’iniziativa “Libera Terra”. «L’Ats – ha detto – ha già preso possesso dei terreni, ora si tratta di costruire un solido progetto di impresa da consegnare ai giovani del territorio che vorranno aderirvi, così da garantirne la durata nel tempo. Il fatto che si proceda con la formazione rappresenta qualcosa di innovativo per il territorio, innanzitutto permetterà di acquisire delle competenze gratuitamente, che potranno essere spese nel mercato del lavoro, anche al di là della cooperativa. Questi giovani, inoltre, saranno motivati nei confronti della loro terra, perché avranno un’occasione per conoscerla meglio».

Oltre alla parte teorica, che si svolgerà presso la Camera di Commercio di Crotone (per un totale di 72 ore), infatti, la formazione prevede una parte pratica (di 80 ore), che si articolerà in visite sui terreni confiscati e nelle altre realtà italiane in cui sono sorte cooperative sui terreni confiscati, che hanno già registrato esperienze di successo e in aziende che praticano colture biologiche.
A complimentarsi con i sindaci di Cirò e Isola Capo Rizzuto è stato anche il presidente della Camera di Commercio, Roberto Salerno, il quale ha definito l’appoggio dell’ente camerale da lui guidato, che metterà a disposizione i locali per le lezioni teoriche, «un atto doveroso».

«Dopo questo percorso triennale si parla già di “modello Crotone” come esempio virtuoso  nella gestione dei beni confiscati». Sono state queste le parole di Davide Pati della direzione nazionale di Libera. Nella provincia di Crotone, secondo Pati, «è stato realizzato un lavoro importante, che con il corso di formazione dà il suo primo messaggio concreto ai giovani e all’intera Calabria».
Le domande per prendere parte alla formazione potranno essere presentate da lunedì 14 febbraio fino al 14 marzo. Intanto nei comuni della provincia saranno tenute iniziative volte a promuovere la partecipazione alla manifestazione di interesse. I moduli di adesione saranno disponibili nei comuni, presso le associazioni di categoria che hanno aderito e sui loro siti internet. In seguito saranno selezionati i nomi dei 30 che prenderanno parte ai corsi di formazione. Questi si concluderanno già nella prossima estate, quando sarà presentato il bando per la costituzione della cooperativa.

A conclusione dell’incontro Davide Pati ha voluto ringraziare Unipol e Fondazione Telecom, che stanno contribuendo economicamente alla realizzazione del progetto.

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