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Italia e Spagna: l’informazione a rischio

Di Gaetano Liardo il . Internazionale, Progetti e iniziative

L’informazione è una libertà che deve essere tutelata. In Italia, ma non solo, sono sempre più numerosi i cronisti minacciati dalle mafie e, in maniera più subdola dai poteri economici e politici. Anche in Spagna la libertà di informazione è un diritto che deve essere preservato. A parlarne ieri giornalisti italiani e spagnoli nel convegno organizzato da Ossigeno e dall’Istituto Cervantes. «Le minacce contro i giornalisti sono terrorismo contro la libertà di informazione», sottolinea nel suo discorso il direttore del Cervantes, Mario Garcia De Castro. «La Spagna è solidale – aggiunge – con la situazione descritta nel rapporto di Ossigeno», tradotto in spagnolo grazie all’impegno dell’Istituto Cervantes di Roma. «La mancanza di pluralismo, la concentrazione della proprietà dei media nelle mani di pochi – sottolinea De Castro – sono caratteristiche comuni in entrambi i Paesi».

Così come comuni sono le minacce nei confronti dei cronisti. Se in Italia è la criminalità organizzata a colpire i giornalisti, in Spagna è il terrorismo basco dell’Eta. Un’organizzazione che, col tempo, ha instaurato rapporti anche con le mafie nostrane che hanno trasformato la penisola iberica in uno dei terminali del traffico di stupefacenti diretti verso l’Europa. Le testimonianze sono molte e interessanti. Da Giuseppe Baldessarro, giornalista de Il Quotidiano della Calabria e corrispondente calabrese de La Repubblica, a Gorka Angulo cronista basco minacciato dall’Eta. Arnaldo Capezzuto, cronista napoletano, David Oddone giornalista milanese che scrive da San Marino; Angela Corica, giovane giornalista della Piana di Gioia Tauro.

Contributi importanti sono venuti anche da Miguel Mora, corrispondente dall’Italia per El Pais, Santo Della Volpe, vice – presidente di Libera Informazione e giornalista del Tg3, Maria Luisa Busi, la giornalista del Tg1 “epurata” da Minzolini. Solo alcune delle testimonianze di giornalisti nel mirino sia in Italia che in Spagna. A coordinare i lavori Alberto Spampinato, direttore e animatore di Ossigeno per l’informazione e Miguel Angel Aguilar, segretario dell’associazione europea dei giornalisti spagnoli. «Lo stato dell’informazione in Italia – ha sottolineato Anguilar – è una situazione che deve interessare e coinvolgere tutti i giornalisti europei». «O si combatte per la libertà – aggiunge Aguilar – oppure questo problema sarà contagioso in tutti i paesi europei».

Sulla stessa linea d’onda Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21: «In Italia stiamo assistendo alle prove generali del conflitto di interessi che come una metastasi si è sviluppata in tutto il Paese». Il rischio è quello di un contagio europeo, come ha dimostrato il caso della legge bavaglio ungherese. «Serve – aggiunge Giulietti – un coordinamento europeo delle associazioni, dei sindacati che si occupano della libertà di informazione». Un invito, questo, subito raccolto da Miguel Angel Anguilar e da Roberto Natale, presidente della Federazione nazionale della Stampa, e dalle associazioni che hanno partecipato al convegno. Un’iniziativa italo – spagnola che avrà come obiettivo quello di portare “ossigeno” alla difesa della libertà di informazione. Una conquista che, ormai in tutto il continente, deve essere tutelata dai tentativi di censure e bavagli.     

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