A Caltanissetta il futuro si chiama ancora emigrazione
Caltanissetta, economia e criminalità. Se il 27,5% delle famiglie
nissene non riesce ad avere a disposizione neanche il denaro sufficiente
per coprire le spese destinate al riscaldamento, il 24,8%, invece,
affronta serie difficoltà per sostenere le necessarie spese
mediche. Questi alcuni dati che raccontano il panorama socio – economico in cui versa la provincia. «Parliamo di un’area – dichiara la ricercatrice Liliana
Pettinato – nella quale l’unica, e più praticata, soluzione per la
costruzione di un avvenire si chiama ancora emigrazione». Recenti statistiche confermano lo scetticismo insito nelle parole di
rappresentanti istituzionali e sindacali. Su un totale di circa 280 mila residenti, infatti, sono praticamente 50 mila i senza lavoro: una voragine sempre più profonda.
«La realtà – ammette il sindacalista della Cgil Ignazio Giudice – sembra deteriorarsi anno dopo anno, senza poter disporre di nessun lume della speranza». Recenti statistiche confermano lo scetticismo insito nelle parole di rappresentanti istituzionali e sindacali. «Ovviamente – avverte Ignazio Giudice – non bisogna limitarsi a prendere atto dei dati in maniera astratta, in molti casi, infatti, dietro l’apparente disoccupazione ci sono molteplici casi di lavoro nero, estranei ad ogni tipo di rilevazione». «Questo territorio – conferma un consigliere provinciale del Partito
Democratico – è destinato a soffrire e difficilmente riuscirà ad
abbandonare, almeno in tempi brevi, gli ultimi posti delle graduatorie
di vivibilità». Un’ammissione forte che richiama le tanto attese
classifiche annualmente stilate dai quotidiani nazionali: in questi
casi, infatti, per individuare il piazzamento della provincia di
Caltanissetta è sufficiente partire dalle ultime righe del vasto elenco.
Ma in questa provincia, a casi di estrema e disperata indigenza si affiancano veri e propri forzieri ricolmi di denaro. Solo lo scorso anno, il Comando provinciale della Guardia di Finanza ha provveduto a far riemergere, dall’infinito buio del sommerso, 120 milioni di euro. «L’economia alternativa – commenta il comandante provinciale delle fiamme gialle Gianfranco Ardizzone – si conferma protagonista di quest’area e non sempre parliamo di settori controllati esclusivamente dalla criminalità organizzata». Truffe nel conseguimento di finanziamenti, nazionali ed europei, e riciclaggio hanno prodotto un tesoro pari a 13 milioni di euro. Un fiume di denaro che, a quanto sembra, non lambisce minimamente il tessuto industriale ed occupazionale dei centri della provincia di Caltanissetta. «Nell’arco di appena due anni – ammette un funzionario dell’Ufficio del lavoro – solo per la cassa integrazione ordinaria abbiamo registrato un aumento che supera il mille percento».
E allora, si continua a prendere la valigia perseguendo l’obiettivo di afferrare un destino diverso da quello dei padri e dei fratelli maggiori.
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