Carte in regola
Per primi in Italia si doteranno di una carta etica a favore della legalità. Sono i professionisti della città di Modena che oggi presenteranno una carta che vincola ogni iscritto ad Albi e Collegi aderenti a “contribuire attivamente per contrastare il processo di infiltrazione e radicamento della mafia, per garantire la crescita dell’intero Paese”. La Carta verrà presentata oggi nel corso del convegno “Carte in regola” che si terrà alle 16.00 all’Auditorium “Marco Biagi” di Modena, alla presenza di Don Luigi Ciotti fondatore e presidente di ‘Libera’, Giancarlo Trevisone, commissario straordinario del governo per le iniziative di contrasto al racket e all’usura, Matteo Richetti, presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna, Roberto Alfonso, procuratore della Repubblica di Bologna e Stefania Pellegrini, docente di Sociologia del diritto presso l’Università di Bologna. Il dibattito sarà moderato dal giornalista Lorenzo Frigerio, coordinatore della Fondazione ‘Libera informazione’. (la diretta dell’incontro su liberainformazione.org).
Insieme alla carta etica Libera informazione presenterà il dossier sulla Corruzione, lavoro nato all’interno della grande mobilitazione nazionale contro la corruzione e per l’applicazione delle misure di contrasto. Il documento promosso dal Cup – scrivono i promotori – è già stato recepito da diversi Ordini ed altri lo faranno presto secondo un calendario operativo stabilito dai singoli consigli direttivi.
La Carta Etica è composta da undici articoli e prevede, tra l’altro, la radiazione del professionista in caso di condanna definitiva per il reato di associazione mafiosa (articolo 416 bis del Codice Penale) o di favoreggiamento. La radiazione viene applicata anche a quei professionisti che subiscano la sola confisca definitiva di beni. Per il professionista indagato o destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare è prevista la sospensione.
La Carta, inoltre, prevede la possibilità per gli Ordini professionali di costituirsi parte civile nei processi in cui sono contestati i reati di associazione mafiosa ai propri iscritti. ”L’obiettivo della Carta Etica è quello di impegnare attivamente gli oltre cinquemila professionisti modenesi nel contrasto alle infiltrazioni mafiose, vincolandoli a comportamenti improntati all’etica, all’autonomia, all’integrità, afferma Pietro Balugani, presidente del Comitato Unitario delle Professioni -. Un impegno – quello dei professionisti modenesi – che giunge più che mai necessario di fronte all’avanzare di inchieste giudiziarie che raccontano di imprese locali colluse con la malavita sul territorio.
Il professionista è sempre più al centro di questa possibile interazione tra l’economia illegale e la società civile: non solo le “classiche” figure tecniche legate all’edilizia, ma anche contabili, giuristi, esperti di finanza e persino medici, veterinari, agronomi costituiscono la rete esterna che consente ai clan di vivere e prosperare.
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