Lecce, la solidarietà “in carcere”
Al termine di un percorso di formazione interna, il 16 luglio 2010, un gruppo di detenuti della Casa Circondariale di Lecce e un gruppo di giovani volontari francescani costituiscono l’associazione di volontariato “Il Bruco”. Lo spirito fondativo è il pieno rispetto della dimensione umana, culturale e spirituale della persona. L’associazione si occupa dei bisogni primari dei carcerati e di migliorare la qualità della loro vita stimolandoli ad operare in un contesto di volontariato. E’ nata così l’ idea di fare un calendario, il cui ricavato andrà a sostenere il Centro di Accoglienza per i ragazzi di strada di Brazzaville (Congo).
Nel realizzare il calendario, in collaborazione con il Ministero della Giustizia Casa Circondariale di Lecce, Libera e il Convento S. Antonio dei Frati Minori di Lecce, si è pensato, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, di ispirarsi ai principi della Carta Costituzionale con l’intento che possa diventare uno strumento per scuole e associazioni. «Il 21 gennaio sarà presentato alla presenza di volontari, magistrati, scuole, che speriamo lo possano adottare come strumento didattico in un incontro simbolico con il popolo delle carceri», afferma don Raffaele Bruno, presidente dell’associazione “Il Bruco” e cappellano del carcere di Borgo San Nicola, nonché motore e cuore pulsante dell’iniziativa.
Solidarietà a favore del Congo ma in prospettiva anche collaborazione con le realtà locali. Don Raffaele mira a instaurare un dialogo più fitto e proficuo con la città, i cittadini e le vittime. «L’unica risposta possibile è quella di una responsabilità in termini di partecipazione per il bene comune – continua don Raffaele – bisogna quindi impegnarsi a trovare risposte di giustizia vera. Una giustizia che aiuta a fare il carcere e non qualcosa di più. Oggi il carcere è qualcosa di più. Si è scelta l’immagine del bruco perché il bruco è rinchiuso, è un verme, che quando lo vedi ti sembra brutto e sotto sotto ti viene voglia di dire speriamo che schiatti presto, ma quando schiatta diventa una farfalla».
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