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Libera Ragusa a lavoro nei campi confiscati alla mafia

Di Stefania Zaccaria* il . Progetti e iniziative, Sicilia

«Libera mi ha insegnato a stare insieme agli altri, a lavorare insieme agli altri. Mettetelo un attimo da parte l’Io, il protagonismo individuale, che è senz’altro una cosa importante, legittima, ma per raggiungere obiettivi importanti, mettersi insieme è il fattore determinante». Sono parole di grande monito quelle di Armando Rossitto, preside del 4° Istituto Comprensivo “G. Marconi” di Lentini, ex presidente della Fondazione Pisano e membro del gruppo nazionale di educazione alla legalità dell’Associazione Libera che a Lentini, ha incontrato una delegazione di Ragusa.  Bambini, giovani e adulti uniti nel nome della legalità, chiamati a lavorare nei campi confiscati ai clan Riela e Nardo, ormai assegnati alla Cooperativa ‘Libera Terra’ che porta il nome di Beppe Montana.
 
Guanti da lavoro e tanta buona volontà: solo questi i mezzi utilizzati da coloro che hanno risposto all’invito del Coordinamento provinciale ragusano di Libera che, già l’anno scorso, aveva visitato delle strutture confiscate a Corleone.  «Il percorso di assegnazione di queste terre è molto lungo – ci racconta Alfio, uno dei quattro membri della cooperativa Beppe Montana – Il nostro è durato 13 anni. Da qualche settimana, e più precisamente il 30 dicembre, abbiamo firmato il comodato d’uso con il quale il Comune ci affida queste terre per la loro sistemazione e coltivazione».
 
In effetti queste terre, quasi 95 ettari, portano sulle spalle tutti questi anni di attese che, in alcuni punti, li hanno addirittura rese impraticabili. La cooperativa, oltre a Lentini, gestisce dei terreni anche a Belpasso, nel catanese, dove è presente anche un antico casolare.
«Nonostante la resistenza delle amministrazioni – ci rivela Antonella che, insieme ad Alfio, Andrea e Diego, sta gestendo la cooperativa – stiamo riuscendo a portare avanti quello in cui crediamo. A Belpasso, inoltre, organizziamo insieme a Libera dei Campi di Formazione di Volontariato: per noi è un grande aiuto ma soprattutto è un modo per capire che, in questo percorso così difficile, non siamo soli».
 
E un piccolo grande contributo lo hanno ricevuto anche dai bambini della Scuola Media “Don Milani” di Scicli che, in merito a una serie di eventi per la legalità, ha voluto partecipare insieme a Libera e ad altre associazioni di tutta la Provincia a questa iniziativa. «Nei prossimi mesi, inoltre – ha sottolineato ancora il preside Rossitto – prenderà il via il progetto “Libera per Leontini – Casa Nostra, la Fattoria della Legalità”: si tratta di un’ulteriore prospettiva concreta per la lotta alla mafia. Non c’è cosa che disturba più la mafia di quella di mettere mano al suo patrimonio.
 
La mafia esiste perché ha qualcosa, non perché è qualcosa. E questo qualcosa – ha concluso – è un’infinità di ricchezza che non possiamo neanche immaginare o quantificare».

*da Blog Sicilia

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