Libera Terra Crotone
Quel progetto che in prima battuta sembrava utopico si avvicina sempre più alla sua realizzazione concreta. Stiamo parlando del progetto ‘Libera Terra Crotone’ da realizzare sui terreni confiscati nella provincia di Crotone (a Isola Capo Rizzuto e Cirò), che è stato ufficialmente presentato martedì 28 dicembre in piazza del Popolo a Isola Capo Rizzuto dalla nascente Associazione temporanea di scopo (Ats) chiamata a sostenerne l’esordio.
Un pomeriggio gelido all’interno del tendone allestito per l’occasione dalla Prociv di Isola Capo Rizzuto, dove ad aprire i lavori è stato il primo cittadino di Isola, Carolina Girasole, che ha esordito ringraziando la delegazione della Provincia di Pisa, giunta per porgere il suo sostegno morale e concreto all’iniziativa. Il coordinamento degli enti locali per la legalità della provincia di Pisa, infatti, oltre a 30 dei suoi rappresentanti, ha portato ad Isola Capo Rizzuto 15 mila euro, frutto delle iniziative svolte durante tutto il 2010 nella provincia toscana per sostenere la cooperativa agricola che dovrà nascere sul terreno confiscato al clan Arena. Un particolare “dono di Natale” per un territorio che sembra un po’ diffidente nei confronti dell’iniziativa, probabilmente perché ancora non ha ben compreso come sarà gestita e chi saranno i protagonisti.
Proprio per chiarire tali dubbi il sindaco Girasole ha illustrato il percorso compiuto finora dal progetto “Libera Terra Crotone”, «Siamo qui – ha infatti annunciato – per fare il punto sulla situazione dei beni confiscati».
I veri protagonisti
«Siamo grati alla Provincia di Pisa – ha detto il sindaco – perché questi fondi che ci hanno devoluto contribuiranno a sostenere i nostri giovani, saranno loro, infatti, ad avere un lavoro onesto, dignitoso e pulito nella cooperativa». I protagonisti del progetto, dunque, saranno i giovani del territorio, che già dal mese di gennaio potranno compiere il primo passo. All’inizio dell’anno, infatti, si potrà esprimere la manifestazione di interesse per accedere al corso di formazione rivolto ai giovani della provincia, con preferenza dei comuni di Isola e Cirò, interessati a frequentare un corso di formazione sui temi della cooperazione sociale, management e project work, agricoltura etica e biologica.
L’attestato acquisito costituirà titolo di selezione preferenziale nel bando di costituzione della cooperativa sociale. Il corso si dovrebbe concludere a maggio del 2011, mentre a giugno sarà pubblicato il bando pubblico per la selezione dei soci della cooperativa. Già a luglio la cooperativa avrà i suoi soci, ad agosto sui terreni confiscati si terranno i campi di volontariato e da settembre si costituirà la cooperativa con l’avvio degli stage aziendali.
A sostenere l’iniziativa non c’è solo la provincia pisana, ma anche il gruppo finanziario Unipol. Il primo cittadino, infatti, ha annunciato che nel corso di un’assemblea svoltasi nei giorni scorsi a Bologna, a cui lei stessa ha preso parte, Unipol ha deciso di devolvere a Libera Terra-Crotone un euro per ogni polizza assicurativa stipulata e per ogni conto corrente sottoscritto nel 2011.
Solidarietà è arrivata anche dall’Associazione calabresi residenti nella provincia di Pisa, di cui martedì era presente a Isola il presidente, Pietro Cuzzola. «Quando ci siamo insediati – ha detto il sindaco – abbiamo trovato molti beni confiscati, alcuni già assegnati ad associazioni del posto e altri in attesa di essere destinati. È stata la Prefettura a proporre la costituzione di una cooperativa attraverso un bando pubblico, mettendoci accanto un’associazione nazionale specializzata nella gestione dei beni confiscati, ovvero Libera. Ci siamo quindi trovati a dover decidere sul destino di tali beni, che altrimenti sarebbero rimasti inutilizzati. Abbiamo creduto nella possibilità di costituire una cooperativa che vedrà protagonista la gente del posto ed abbiamo stipulato un protocollo d’intesa tra tutte le parti in causa: istituzioni, associazioni del territorio e di categoria, insieme a Libera, che hanno costituito l’Ats a cui è stata affidata la gestione dei terreni con una delibera di Giunta fino alla costituzione della cooperativa».
È utopia? No, perchè in tanti posti d’Italia ci sono già riusciti. Per dimostrarlo il sindaco ha proposto la proiezione di un filmato che sintetizza l’esperienza della cooperativa Pio La Torre di Palermo. Un filmato utile ad indicare la strada che Isola Capo Rizzuto potrebbe percorrere, se come hanno fatto i giovani di Palermo, sceglierà di mettersi in gioco con passione e caparbietà, ma anche grazie al sostegno che arriva dal Nord, da chi crede che la mafia non sia un problema solo del meridione, ma di tutto il Paese e che per questo sostiene simili progetti attraverso la beneficenza.
Dalle parole e dai buoni auspici ora, però, si passa ai fatti. A lasciarlo intendere è stato Tommaso Innocente, presidente della neonata Ats, il quale ne ha spiegato il percorso chiarendo che la recente assegnazione dei terreni ora permetterà che vengano coltivati. «Si parte da una situazione – ha fatto notare – decisamente più favorevole rispetto a quella vissuta in Sicilia, dove non avevano nemmeno i mezzi per lavorare, mentre qui già ci sono i mezzi messi a disposizione dall’Arrsa».
«Siamo finalmente alla fase realizzativa vera e propria – ha detto entusiasta Maurizio Agostino di Icea Calabria – muoviamo i primi passi concreti». Agostino ha ribadito i valori su cui si baserà l’attività della cooperativa: «Si produrranno prodotti rigorosamente biologici, mettendo sempre al centro la persona e il rispetto dei cicli naturali dell’azienda. Le produzioni che metteremo sul mercato avranno alle spalle progetti sostenibili, rispettosi del territorio, quindi avranno durata nel tempo. Per riuscire faremo riferimento alle strategie biologiche più innovative. La cooperativa nella sua costituzione e nella realizzazione del progetto – ha aggiunto – poi, sarà sempre sostenuta da forme di partenariato, che non si limiteranno ad esprimere solo solidarietà, ma anche stimoli e proposte per l’emancipazione del territorio».
Il progetto dunque, secondo Agostino, non si limiterà esclusivamente ai beni confiscati, ma estenderà i suoi benefici all’intero contesto economico, un progetto che per questo ha definito «Di territorio, interaziendale, capace di fare da traino per l’intera agricoltura».
Non solo beni confiscati
Sostegno all’iniziativa è stato manifestato pure da Marisa Gigliotti, presidente di Slow food Calabria, che ha dichiarato a nome della sua associazione di condividere tutti i valori posti come presupposto di questa nuova esperienza che la provincia di Crotone si prepara a vivere. A concludere il convegno è stato Gabriele Santoni, assessore alla Legalità e Viabilità della Provincia di Pisa. «Qui – ha detto – siamo sicuri che ci sono tanti giovani volenterosi, capaci di essere esempio di legalità, che però senza capitale di partenza rischiano di diventare solo dei cattivi esempi. Per questo abbiamo deciso di offrire il nostro sostegno, convinti che in questo modo si contribuisca a costruire un pezzo di legalità nell’interesse dell’intero Paese».
*da Il Crotonese
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