Il premio Giuntella 2010 a Libera e Libera informazione
E’ stato consegnato ieri a Libera, associazioni, nomi e numeri contro le mafie e Libera Informazione il premio Giuntella 2010 promosso da Articolo 21, l’associazione per la libertà di espressione. Nel corso dell’annuale assemblea l’associazione ‘Articolo 21′ ha assegnato alcuni premi (nel nome dell’indimenticabile cronista del Tg1 e fra i fondatori dell’associazione) a giornalisti, autori, personalita’ del mondo professionale e culturale che con il proprio lavoro e l’azione quotidiana si sono particolarmente distinti, nel 2010, nell’esercitare e affermare le prerogative della ‘libera informazione’ con fatti e azioni concrete, in Italia e nel mondo. A ritirarlo durante la serata che si è svolta nella sala consiliare della provincia di Roma, Gabriella Stramaccioni, coordinatrice nazionale dell’associazione Libera e Roberto Morrione, presidente della Fondazione. Da poco rientrata dall’Abruzzo la Stramaccioni ha ricordato il grande lavoro che quest’anno ha visto impegnata la società civile, non solo abruzzese, nella difesa dei diritti fondamentali in quel territorio già duramente colpito dal terremoto, nel quale la possibilità di «sapere cosa stia accadendo è troppo spesso ancora oggi negata». Una difesa dei diritti umani su territori fortemente condizionati da mafie, illegalità e comitati d’affari ma anche contro la corruzione. Il 7 dicembre scorso Libera ha promosso una grande campagna nazionale per chiedere la ratifica dei trattati internazionali e la piena applicazione della legge per la confisca e riutilizzo sociale dei beni sottratti ai corrotti (Basterebbe che i partiti facessero proprio questo appello di Libera per portare ad un concreto passo avanti nella direzione della legalità e trasparenza – precisa Giulietti).
Impegni e percorsi condivisi e rafforzati sui territori dall’Osservatorio Libera informazione, presieduto da Roberto Morrione e coordinato da Lorenzo Frigerio. Tre anni di lavoro sul campo con tantissimi volontari dell’informazione e professionisti del sistema radiotelevisivo ha creato una rete nazionale (e internazionale) sui temi della criminalità organizzata, dell’antimafia sociale e della difesa della libertà d’informazione. Il presidente della Fondazione, in particolare, ha ricordato l’impegno dell’osservatorio sui territori insieme alla Fnsi che si concretizzerà con l’assistenza legale ai cronisti minacciati o coinvolti in querele temerarie. Nel suo intervento ha, inoltre, sottolineato il particolare momento storico in cui ci troviamo. Non solo le vicende politiche ma anche le inchieste sul periodo stragista di Cosa nostra che sembrano giunte ad un bivio importante.
Un’informazione libera e attenta a questi temi è quindi oggi più che mai un diritto – dovere da difendere e promuovere. «L’ansia di legalità in una Italia devastata dalla corruzione, dalla compravendita dei parlamentari, dai conflitti di interesse – scrivono i promotori del premio nella motivazione – ha caratterizzato tutte le attività di Libera, la storica associazione contro le mafie coordinata da Don Luigi Ciotti. Da Libera è nata anche l’esperienza di Libera informazione, coordinata da Roberto Morrione, che è diventata una vera e propria miniera per chiunque voglia scrivere su questi argomenti e abbia bisogno di una documentazione sempre di prima mano, verificata sul campo, attraverso quelle inchieste troppo spesso abbandonate dai grandi circuiti informativi». In una serata fitta di testimonianze, sono stati premiati anche i programmi “Vieni via con me” (per la difesa della libertà d’informazione) di Fabio Fazio, Roberto Saviano e Loris Mazzetti. «A ritirare il premio, assegnato alla terza rete Rai, il direttore Paolo Ruffini che ha commentato: «questo premio va a tutti coloro i quali hanno reso possibile questa e tante altre trasmissioni. Il mio ruolo come direttore è continuare a garantire che su questa rete possano avere voce tutte le diverse realtà presenti nel nostro Paese».
Anche Roberto Saviano ha inviato all’assemblea un messaggio che è stato letto in sala da Franco Siddi, segretario generale della Federazione nazionale della stampa. «A nome di tutti quanti hanno lavorato a “Vieni via con me”, ringrazio di cuore Articolo 21 ed FNSI per averci dedicato una sezione del premio Giuntella . Non è stata un’impresa facile, soprattutto per le difficoltà che fin dall’inizio abbiamo dovuto affrontare, ma se è stato un successo lo dobbiamo principalmente a quanti ci hanno supportato per tutta la durata della trasmissione. Verso di loro nutriamo una profonda e sincera gratitudine. Con i dieci milioni di Italiani che ci hanno seguito abbiamo condiviso tutto: soddisfazione, apprensione, amarezza, comprensione e soprattutto tantissime storie che i nostri ospiti ci hanno raccontato, dai più noti a chi non ha avuto altro palcoscenico, se non il nostro, per potersi esprimere. Questo riconoscimento corona un periodo di grande lavoro, di grandi incertezze, ma soprattutto di grandi insoddisfazioni. Aver dimostrato che un programma culturale può essere visto da più persone di una finale di Champions League, significa che il paese è affamato di racconti, di approfondimenti. Che ha voglia di guardare diversamente le cose. Ogni persona che ha ascoltato le parole dette a “Vieni via con me” ha protetto la trasmissione, impedendo che i poteri politici si intromettessero e che la pressione delle dirigenze ci compromettesse. La libertà è difesa sempre da chi ascolta, da chi vuol capire. Il diritto in Italia non è più un dato certo, ma è qualcosa che si deve riconquistare sempre, come se fosse la prima volta che quel diritto si afferma».
Dalla battaglia antimafia per i diritti, sino alla giustizia, passando per temi internazionali di particolare rilievo, nel day after della fiducia “a tempo” per il premier Berlusconi, gli interventi di Federico Orlando e Beppe Giulietti di Articolo21, Nicola Zingaretti, presidente della provincia di Roma, lanciano un messaggio incisivo: andare avanti in maniera unitaria nella difesa della Costituzione. «Oggi ancor più di prima – chiosa Giulietti». Tante le storie dimenticate di questo Paese che ieri sono state protagoniste della serata. Difensori dei diritti umani e della giustizia, in Italia e all’estero. In particolare Articolo21 ha conferito un riconoscimento a due degli avvocati del collegio difensivo di Sakineh (intervistati durante il dibattito dalla giornalista del Tg1, Tiziana Ferrario) e un premio speciale 2010 e’ andato alla signora Anne Marie Tesgue, la 35enne camerunense che con la propria testimonianza al processo ha permesso di individuare gli agenti responsabili della morte del giovane Federico Aldovrandi.
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