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Lo spettro di Wikileaks

Di Cesare Piccitto il . Internazionale

Uno spettro si aggira per il web: Wikileaks. Non siamo in grado di
prevedere come finirà, se Assange sarà consegnato alla vendetta degli
Stati Uniti, se il sito sarà definitivamente oscurato o se riuscirà a
lanciare ancora i suoi attacchi, se mai verrà fuori che dietro c’era
qualcuno e chi. Tutte cose incerte. Quello che, invece, è sicuro è che
questa faccenda cambierà il mondo. Tutte cose incerte. Quello che è
sicuro è che questa faccenda cambierà il mondo. Wikileaks è il primo
progetto a utilizzare la rete per mettere a nudo il potere. L’online è
l’interfaccia di un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro
che riceve in modo anonimo, grazie a un contenitore protetto da un
potente sistema di cifratura, documenti coperti da segreto e poi li
carica sul proprio sito web, curato da giornalisti, attivisti e
scienziati.
 
Lo scopo ultimo è quello della trasparenza da parte dei governi quale
garanzia di giustizia, di etica, di una più forte democrazia. Da qualche
giorno, intanto, si è conclusa la caccia a Julian Assange. Contro
l’australiano è stato eseguito un mandato d’arresto europeo richiesto
dalla Svezia, la cui magistratura vuole interrogarlo per decidere se
incriminarlo per stupro. Non basterebbe un’enciclopedia per tramutare in
carta tutte le rivelazioni pubblicate online sino ad oggi. Una mole
imìmpressionante di circa 251.287 documenti. 15.652 sono classificati
come segreti, 101,748 come confidenziali, mentre 133,887 non
classificati. Sfogliando i files spunta anche il nome di Roberto
Saviano, citato nei colloqui sulla lotta internazionale alla piovra
russa.
 
In un documento riservato trasmesso a Washington si parla a lungo della
presenza criminale russa in Spagna e degli effetti della cattura del
padrino Gennadios Petrov che non ha però diminuito l’afflusso di
investimenti sospetti provenienti da Mosca. Wikileaks rivela anche i
“preoccupanti” rapporti tra Putin e Berlusconi e le forniture di gas
proveniente da Mosca in Italia. Il premier italiano reagisce, scrive
l’Ansa: “quando gli è stato riferito il contenuto delle rivelazioni di
Wikileaks sull’Italia si è fatto una risata” Se, come sembra, le accuse
contro Assange dovessero decadere, per cosa realmente quest’uomo è
ricercato dal mondo intero?
 
L’altra domanda indispensabile da porre allora è: il fango che sta
inondando la politica internazionale è stato prodotto o solo rivelato da
Wikileaks? La risposta è evidente a chiunque sia in buona fede. Il
fango c’era anche prima e ha ragione Chomsky a sostenere che Wikileaks
rivela soprattutto che una parte importante dell’attività dei governi è
oggi evidentemente dedicata a evitare che i cittadini sappiano cosa i
governi fanno

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