Slitta l’udienza per il legittimo impedimento
La situazione politica del Paese è
talmente delicata che il sovrapporsi di due importanti avvenimenti
nello stesso giorno è stato giudicato “insostenibile”. Almeno a
parere della Corte Costituzionale che ha dichiarato la propria
intenzione di far slittare l’udienza sul cosiddetto “legittimo
impedimento”, fissata inizialmente il 14 dicembre. Data che, da
diversi giorni ormai, rappresenta il nodo centrale della politica
italiana del futuro più immediato: martedì prossimo infatti si
voterà per la fiducia al premier Berlusconi. L’idea di accorpare due
eventi così centrali è stata scartata dalla Corte: così il
neopresidente Ugo De Siervo ha motivato la volontà di postporre
l’udienza con la necessità di esaminare lo «scudo processuale»
temporaneo varato per proteggere il premier e i ministri fino a
ottobre del 2011, giudicando «in un clima più tranquillo»,
evitando un «eccessivo sovraccarico mediatico in un clima esterno
infuocato» che, presumibilmente, potrebbe scaturire dalla
concomitanza con il già “caldo” voto di fiducia al governo in
Parlamento.
La discussione sul legittimo
impedimento potrà avvenire nella data dell’11 gennaio o,
eventualmente, il successivo 25, un rinvio ormai certo che sarà
ribadito in via formale proprio il prossimo 14 dicembre, quando il
collegio si riunirà per la prima volta sotto la guida di Ugo De
Siervo, che come abbiamo visto è da pochissimo presidente della
Corte Costituzionale. Dopo essere riuscito a spuntarla al
ballottaggio per un solo voto, battendo l’altro candidato, Alfonso
Quaranta e diventando così il successore di Francesco Amirante. De
Siervo, alla Corte dal 2002 eletto dal Parlamento su indicazione del
centrosinistra era già vicepresidente con Amirante, ha avuto otto
voti contro i sette di Quaranta.
Neoeletto e subito chiamato a
dirimere una questione così spinosa che, di fatto, evita a
Berlusconi di trovarsi in situazioni poco consone, De Siervo ha
subito voluto chiarire con alcune dichiarazioni che non si tratta
certamente di «regali al presidente del Consiglio» perché «noi
non regaliamo nulla. La nostra decisione sarà significativa ma presa
nella più assoluta indipendenza. Giudicheremo tranquillamente e mi
auguro non ci saranno letture politicizzate». Aggiungendo che entro
il prossimo gennaio «non ci saranno leggi costituzionali su questo
delicato tema quindi non ci sarà nessun impatto». De Siervo ha
inoltre voluto fare alcune precisazioni in meriti alla Corte e ai
suoi supposti orientamenti. «Non accade, come da qualche parte si è
voluto fare intendere, anche di recente, – ha dichiarato il neo
presidente eletto- che la Corte costituzionale abbia orientamenti
precostituiti. Sbagliato dire che la Corte abbia orientamenti»,
concludendo con una sottolineatura: «Dire che la corte abbia
orientamenti precostituiti – ha aggiunto – è profondamente
offensivo per ciascuno».
L’imparzialità con cui si giura davanti al
Capo dello Stato è il primo principio di fedeltà, che impone di
essere svincolati da qualsiasi appartenenza. Nell’attesa che la
prossima settimana si chiarisca la reale data del gennaio prossim,
pare chiaro come l’udienza spostata permetterà anche agli avvocati
di Berlusconi Niccolò Ghedini e Piero Longo, parlamentari del Pdl,
di presenziare, cosa che di fatto sono inabilitati a fare la prossima
settimana proprio perché chiamati politicamente in causa per il voto
di fiducia.
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