Rifiuti: Napolitano firma il decreto
Il decreto per l’emergenza rifiuti in Campania ha superato lo scoglio del Quirinale. Il Presidente della Repubblica ha apposto la sua firma, dopo le modifiche varate dal Consiglio dei Ministri. Cambiamenti che hanno: «significativamente tenuto conto delle osservazioni e delle richieste di chiarimento formulate dal Capo dello Stato», si legge in una nota del Colle. Finisce così la vicenda tormentata del Dl. Approvato dall’esecutivo il 18 novembre scorso, il decreto è stato al centro dello scontro tra le diverse correnti del Pdl campano. Una forte contrapposizione interna tra Mara Carfagna e Nicola Cosentino. Con il ministro pronto a dimettersi dal suo incarico e l’ex sottosegretario pronto a votare contro la finanziaria, oppure ad astenersi dal voto di fiducia.
Con la Carfagna favorevole ad un ruolo centrale da parte del governatore Caldoro e Cosentino a favorire le responsabilità delle Provincie di Napoli e Salerno. Queste ultime rette da due fedelissimi del coordinatore campano. Lo scontro ha di fatto congelato il testo del decreto e innervosire Napolitano. A complicare ulteriormente la situazione ci ha pensato la Lega. I governatori del nord e Umberto Bossi hanno dichiarato l’indisponibilità a ricevere la “munnezza” napoletana. Crisi interna al Pdl e difficili rapporti con l’alleato leghista. Il tutto nel bel mezzo di una situazione divenuta insostenibile. Il caso dei rifiuti si è rapidamente trasformato in disastro ambientale. Rischio di trasmissione di malattie, pericoli per la salute dei cittadini.
Nel pomeriggio di oggi la svolta. Dal Quirinale arriva l’ok per il decreto. La Carfagna fa retromarcia e si riappacifica con Cosentino. Il Consiglio dei Ministri fa un appello alle Regioni affinché siano solidali con la Campania. E Berlusconi si precipita a Napoli. Il Governo, ha dichiarato il premier: «aveva risolto ogni situazione ma perché la soluzione fosse definitiva occorreva che le autorità locali costruissero in due anni tre termovalorizzatori e l’apertura intorno a Napoli di due nuovi impianti. Le autorità locali non hanno fatto nulla. Vedremo oggi se prendere in mano la situazione».
Tutto risolto quindi? Tutto o quasi. Napoli continua ad essere ricoperta dai rifiuti.
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