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Lazio, dal carcere continuerebbe a dirigere la Commissione sui lavori pubblici

Di Antonio Turri il . Lazio

Era l’alba del 24 ottobre scorso quando gli uomini della Guardia di Finanza di Formia notificavano una ordinanza di custodia cautelare in carcere al consigliere regionale del Lazio Romolo Del Balzo, in quota Pdl, nonchè presidente della Commissione Lavori Pubblici e Politica della Casa della stessa Regione. L’accusa, avanzata dai giudici del Tribunale di Latina è quella di truffa e frode in pubbliche forniture. L’inchiesta giudiziaria, avviata due anni fa, riguarda l’appalto per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani nel comune di Minturno in provincia di Latina, dove il consigliere Del Balzo, stando al sito ufficiale di quel comune, ricopre a tutt’oggi la carica di consigliere comunale.  Nel corso della stessa operazione i finanzieri hanno notificato ordinanze cautelari ad altre sette persone tra dipendenti di quel comune e amministratori della società che ha in gestione, sin dal 2003, l’appalto dello smaltimento dei rifiuti: la Ego Eco di Cassino. Nell’ordinanza del Gip Costantino De Robbio si accusa Romolo Del Balzo e gli altri indagati di aver favorito e coperto la sistematica violazione delle norme contrattuali. La Ego Eco avrebbe ricevuto dal Comune di Minturno il pagamento per prestazioni mai svolte o in difformità all’appalto sottoscritto come: la mancata raccolta differenziata, l’impiego di mezzi ed attrezzature non idonee, l’utilizzo di mano d’opera da un appalto all’altro ed il mancato pagamento dei contributi previdenziali ai dipendenti. Il tutto, secondo l’accusa, con la copertura di Del Balzo e degli altri indagati.  

 L’Onorevole Romolo Del Balzo, in forza del suo importante ruolo politico locale e regionale, avrebbe favorito l’imprenditore Vittorio Ciummo, manager della Ego Eco, già indagato ed arrestato nei mesi scorsi per la medesima vicenda. Gli accertamenti della Guardia di Finanza hanno permesso inoltre di evidenziare che lo stoccaggio dei rifiuti avveniva su terreni non idonei. Dalle intercettazioni ambientali e telefoniche emergerebbero particolari inquietanti su come sia intenso e malato il rapporto tra politica, affari e criminalità locale, compresa quella della vicina Campania. Romolo Del Balzo è stato il primo degli eletti in Consiglio Comunale a Minturno ed ha avuto un ruolo non secondario nella raccolta dei voti, in tutto il sud pontino, a favore dell’attuale maggioranza che guida la Regione Lazio.  La vicenda giudiziaria non ha lasciato sorpresi quanti sapevano che la Commissione parlamentare di inchiesta sullo smaltimento dei rifiuti aveva avuto modo di ascoltare, nei mesi scorsi, i magistrati della Procura della Repubblica di Latina sul ciclo dei rifiuti e sembrerebbe che gli stessi siano stati ascoltati sull’interesse della camorra in materia.  

La presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, nell’apprendere la notizia dell’arresto del suo importante consigliere di maggioranza si è limitata a dichiarare alla stampa: «Ci auguriamo che il fatto non sussista». I fatti sono però sempre testardi e a Minturno la Ego Eco non avrebbe mai, tra le altre palesi contestazioni mosse dai magistrati, effettuato la raccolta differenziata mentre ha sempre intascato i soldi dei cittadini per servizi mai prestati. Del Balzo, che risulta implicato in altre vicende giudiziarie, al momento dell’arresto ha accusato un malore ed è stato ricoverato in una clinica privata della zona. 

Nei giorni scorsi una perizia disposta dai magistrati che seguono il caso ha accertato la compatibilità con la detenzione in carcere per il consigliere regionale Romolo Del Balzo e quindi è stato, come si dice in forma burocratica, tradotto nel carcere circondariale di Latina dove si trova tuttora ristretto. Come si apprende dal sito web della Regione Lazio l’onorevole Del Balzo continua ad essere indicato come presidente della Commissione Lavori Pubblici di una delle più importanti regioni d’Italia. Pare inverosimile ma non essendo mai stata data ai consiglieri regionali, né alla stampa, alcun comunicazione della  sospensione dall’incarico, il parlamentare regionale continuerebbe  a dirigere dal carcere i lavori di quella che istituzionalmente dovrebbe svolgere, tra le altre incombenze, l’indirizzo ed il controllo sui lavori pubblici che la Regione  attiva a Roma e nel Lazio.  La vicenda, iniziata un mese fa, dimostra come nel Paese sia tutto possibile, e continua ad essere sottovalutat nella sua gravità dalla  presidente Renata Polverini.

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