NEWS

Strozzateci tutti

Di Roberto Morrione il . Recensioni

Una risposta corale, di squadra. Non era mai accaduto, nel variegato panorama dell’editoria italiana. Ventitrè scrittori del Sud che si uniscono per rispondere con la penna all’anatema lanciato a Olbia da Silvio Berlusconi nel novembre 2009, quando giurò di voler strozzare chi scrive di mafia infangando l’immagine dell’Italia. Un vuoto culturale e umano, ma soprattutto un invito al silenzio, questo sì omertoso, sugli affari delle mafie legati al potere. “Strozzateci tutti” è la orgogliosa risposta di una squadra di giornalisti, ricercatori, sociologi, uomini e donne che hanno fatto della loro testimonianza sul campo e delle conoscenze professionali lo strumento per penetrare la realtà delle mafie, la loro sotto-cultura, i contesti sociali e psicologici in cui si muovono , gli interessi che ne consentono l’espansione. Sulla linea della “palma che avanza al Nord” simbolicamente tracciata da Leonardo Sciascia, confermata da dati oggettivi, decine di inchieste giudiziarie, piogge di arresti, ma sottovalutata dal governo.

E ignorata da un’opinione pubblica sommersa dal gossip, da una cronaca nera che parla alla pancia, dalla subalternità al potere e dalle carenze etiche di una stampa e di una TV dominate dal conflitto d’interessi. Leggere “Strozzateci tutti” è come osservare la radiografia di un corpo malato, esplorare una a una le parti colpite, tracciare una diagnosi e cercare di individuare le cure. In questa radiografia sono molte le informazioni inedite o solo sfiorate da una pubblicistica che si è infoltita via via che gli interessi d’affari degli editori e i condizionamenti del potere politico hanno emarginato o condizionato le inchieste, relegato in redazione gli inviati, sfruttato le tecnologie e il lavoro precario per appiattire l’informazione e ridurre i costi. Ne citiamo solo alcune, purtroppo facendo torto a tanti altri autori dell’ antologia, che pure lo meriterebbero.

Chi avrebbe mai detto, come dimostra nella sua testimonianza Francesco Piccinini, che a Parigi l’enorme consumo di droga, come in parte l’industria edilizia, è in mano al sistema camorra, che da Secondigliano e Scampia i clan stanno invadendo la “ville lumière”? Ed è proprio in questa direzione che gli autori del libro, ben coordinati da Marcello Ravveduto, hanno deciso di devolvere i diritti alla AgoraVox Recensioni 23 autori che raccontano il “paese reale”Foundation, per cui opera l’autore del saggio, affinché apra una sua sede a Scampia…E cosa dire dello spaccato di umanità, difficoltà di inserimento, ricerca di una identità, che Alessandro Chetta e Giorgio Mottola offrono dei ragazzi immigrati di seconda generazione, fra Castel Volturno e Riace? Il dramma, ma anche le speranze e la fragile tenerezza di una generazione nata in Italia, che parla “ lo stesso dialetto dei compagni di classe e ascolta la stessa musica”, ma che è sospesa fra leggi regressive di uno Stato indifferente o ostile, un contesto sociale privo di risorse e lusinghe delinquenziali di una camorra che domina il territorio.

Come si concilia con questa realtà il piano-sicurezza di Maroni e il razzismo xenofobo animato nel Nord dalla Lega? E cosa arriva di tutto questo agli italiani? E ancora la testimonianza di Nello Trocchia, sulle zone di Milano occupate dalla ‘ndrangheta, come Fondi nel basso Lazio dalla camorra, nel connubio con imprenditori privi di scrupoli e politici che per un voto di scambio calpestano la “questione morale”. E quella di Emiliano Di Marco e Carmen Pellegrino, che ripercorrono la storia infelice della Domiziana, del Villaggio Coppola e delle sue protezioni politiche. O l’analisi di Sergio Nazzaro sull’isolamento di chi scrive di mafia, con la vibrata protesta per l’imperversare terroristico delle querele temerarie. Fino ai saggi che esplorano l’immaginario e la psicologia dei mafiosi, delle loro donne, ma anche del contesto sociale, delle storie descritte da cinema e fiction TV, che destano dubbi non risolti. Infine il suggestivo richiamo al Risorgimento che il curatore Marcello Ravveduto compie trattando della memoria delle vittime di mafia, non museo retorico, ma nuovo terreno di “resistenza civile e patriottismo repubblicano”.

Chi acquista questo libro – scrive Marco Travaglio nella prefazione- “compie un gesto dal doppio valore: reagire al “dialogo” berlusconiano con la mafia per le “riforme condivise” con la criminalità organizzata e non e sostenere la libertà d’informazione in tempi di bavaglio”. Questa volta è davvero appropriato il geniale richiamo a Sergio Leone che Benigni ha regalato agli spettatori di Rai 3, nello straordinario programma di Fazio e Saviano: “quando un uomo con la pistola incontra un uomo con la biro, è un uomo morto”.

A cura di Marcello Ravveduto
STROZZATECI TUTTI
Aliberti, Reggio Emilia (Re) 2010
pp. 635
 € 20,00

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link