NEWS

Siderno, sequestrati beni per 200 milioni di euro

Di Gaetano Liardo il . Calabria, Internazionale

200 milioni di euro confiscati ai Commisso di Siderno. Beni immobili, centri commerciali, appartamenti e alberghi riconducibili al boss Giuseppe Commisso, detto il “Mastro”. Il sequestro è stato disposto dal Tribunale di Reggio Calabria su richiesta della Questura e della Direzione distrettuale antimafia reggina. Commisso, capo della famiglia di Siderno, era stato coinvolto lo scorso luglio nell’operazione “Il Crimine” che portò in carcere oltre 300 ‘ndranghetisti e colletti bianchi protagonisti della ramificazione dell’organizzazione criminale calabrese in Lombardia e nel nord Italia. I Commisso di Siderno, inoltre, vantano una forte presenza in nord America facendo parte della federazione delle ‘ndrine calabresi in Canada conosciuta come “Siderno Group”. Dopo la violenta faida con la rivale famiglia dei Costa, che lasciò sul terreno 53 morti, uno dei quali, Giovanni Costa, ucciso a Concord nella regione canadese dell’Ontario, i Commisso consolidarono il proprio potere nella Locride e in nord America.

In Canada la ‘ndrina si è imposta tra i principali protagonisti del traffico di cocaina diretto verso gli Stati Uniti, l’Australia e la Calabria. Sfidando, con le altre ‘ndrine, la leadership delle famiglie siciliane dei Rizzuto e dei Cuntrera – Caruana. I recenti omicidi a Montréal di Niccolò Nick Rizzuto e del nipote Nick Junior sembrano riguardare il cambiamento della geografia criminale canadese. Con le ‘ndrine sempre più forti, presenti e dominanti anche in Canada. Nonostante i guai giudiziari. Nel 2005, infatti, con l’operazione “Siderno group” fu sferrato un duro colpo ai Commisso. Finirono in carcere Antonio Commisso e buona parte dei calabresi attivi nel traffico di cocaina internazionale di cocaina “via Canada”.

I sequestri di oggi indeboliscono, sicuramente, la posizione della famiglia Commisso. Ma confermano anche l’efficacia del contrasto al crimine organizzato in Calabria. Tuttavia, il clima in cui è avvenuto il sequestro si inserisce nello scontro duro tra il ministro Maroni e Roberto Saviano. Il ministro dell’Interno ha infatti querelato l’autore di Gomorra dopo la trasmissione “Vieni via con me” andata in onda lunedì scorso. A scatenare l’ira di Maroni è stata la dichiarazione di Saviano sui contatti tra la Lega e la ‘ndrangheta. Quanto dichiarato su Rai Tre non è altro che il frutto dell’analisi delle maggiori operazioni contro i clan calabresi che hanno coinvolto la Lombardia e il nord Italia. La più importante delle quali è stata “Il Crimine”. «Questo sequestro – ha commentato il ministro della giustizia Angelino Alfano – e’ la conferma ulteriore che le norme antimafia varate dal governo contribuiscono a mettere in ginocchio le organizzazioni criminali, privandole dei patrimoni accumulati illecitamente». Affermazione che farà sicuramente discutere. Le azioni dell’esecutivo nel contrasto alle mafie, infatti, sono state alquanto discutibili. Basti pensare, tra le tante, proprio al Lodo Alfano, attualmente congelato in Parlamento. Soprannominato legge “bavaglio” avrebbe avuto, se approvato, il duplice effetto di silenziare l’informazione e di impedire alla magistratura di utilizzare lo strumento delle intercettazioni, ambientali e telefoniche.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link