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Il fondo del barile e il “bunga bunga”

Di Lorenzo Frigerio il . L'analisi

All’inizio, sembrò accorgersene solo l’Economist, bollato dai sostenitori di Berlusconi come un covo di sovversivi comunisti, solo perché si era permesso di giudicare lo stesso “unfit”, cioè indegno a governare l’Italia, in ragione del conflitto d’interesse e delle inchieste della magistratura. Poi con il passare degli anni, anche gli altri media internazionali si sono accorti dell’anomalia italiana e oggi reportage e commenti degli inviati di mezzo mondo, rilanciati dalla rete, si occupano solo delle battute del Cavaliere, dispensate a margine dei vertici europei e/o mondiali o, soprattutto, non senza qualche imbarazzo misto a pruderie malcelate, delle sue disavventure in campo amoroso.

Le ultime due settimane hanno visto tv e giornali di tutta Europa e non solo commentare ironicamente le vicende sintetizzabili nel tormentone del “bunga bunga”. C’è solo l’imbarazzo della scelta e di seguito vi offriamo una rapida panoramica che restituisce emblematicamente il clima internazionale che avvolge il Bel Paese. Il francese Le Monde mette il dito nella piaga, quando chiama in causa Berlusconi ma anche i suoi concittadini per l’accondiscendenza con la quale guardano alle sue intemperanze erotiche: «Eletto tre volte, si è convinto di essere il migliore interprete degli italiani e lo specchio dei loro vizi. La sua linea di difesa nell’ennesimo scandalo che lo coinvolge ne fornisce un’ulteriore dimostrazione: “Amo la vita e le donne e mi fa piacere aiutare gli altri”, ha detto. Un modo per dire: “Sono come voi”.

Finora questa tattica gli ha garantito l’indulgenza dei suoi elettori». Le Temps (Svizzera) scrive che «l’onnipotente leader della destra italiana non è mai sembrato così debole», mentre il Financial Times (Gran Bretagna) sostiene che «molti all’interno della coalizione si sono convinti che Berlusconi è diventato un peso e dovrebbe dimettersi». E se gli spagnoli El Pais e El Mundo parlano senza mezzi termini e senza bisogno di traduzioni di «nuevo escándalo eróticofestivo », in Germania Bild strilla inesorabilmente «17enne sostiene: Berlusconi voleva il ‘Bunga Bunga» mentre Die Welt, più sobriamente, rilancia «Clamore per party con minorenni. La marocchina ‘Ruby R.’ ha appena 17 anni. Sostiene di aver ricevuto regali peccaminosamente costosi da Silvio Berlusconi». Forse ha proprio ragione il francese Liberation quando scrive che «in Italia, la politica è come il cinema», o l’austero Wall Street Journal, autorevole organo della finanza internazionale, che titola implacabile «Stanca della grave crisi del debito pubblico, l’Italia si dà al Bunga Bunga », ma se siamo ridotti in questo modo, con una prestigiosa istituzione come la presidenza del Consiglio dei Ministri sotto scacco di nani e ballerine di craxiana memoria qualche responsabilità ce l’avranno pure anche gli italiani.

Sull’esito finale, pronosticato dai maggiori media internazionali che parlano di fine del regno o caduta dell’impero, ci troviamo purtroppo in disaccordo. Crediamo, infatti, che siamo ancora lontani dai titoli di coda: il fondo del barile riserva altre brutte sorprese e non è detto che Berlusconi esca di scena in tempi rapidi, proprio in ragione degli ultimi rumors che ne hanno messo in evidenza la verve sessuale prima che la capacità politica. Che sia questa la vera vendetta della mafia?

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