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Partinico, centro nevralgico di interessi mafiosi

Di Rosario Cauchi il . Sicilia

In quattro giorni altrettanti attentati incendiari: a Partinico, i gruppi criminali si riorganizzano e continuano a lanciare messaggi a commercianti, politici e giornalisti. Tra i più a rischio, Pino Maniaci, direttore dell’emittente locale “TeleJato”: due recenti lettere minatorie lo invitano a “non parlare di cose che non gli appartengono”. “A mio parere – dichiara lo stesso Maniaci – gli attentati degli ultimi giorni, con il conseguente clamore legato all’interessamento dei media, si legano anche ad alcune inchieste condotte dal nostro tg, ed in  particolare a quella che riguarda gli interessi che si aggirano intorno alla cava D’Arrigo”. La cava, bene appartenuto all’omonima famiglia mafiosa di Borgetto, è stata di recente confiscata: secondo Maniaci, però, ci sarebbero state gravi inadempienze nella gestione, affidata all’amministratore giudiziario Andrea Modica Demohac.

“L’amministratore – ammette Maniaci – ha consentito l’affidamento in favore di un’associazione molto vicina ai parenti più stretti dello stesso boss D’Arrigo, il mio tg ha commentato la vicenda facendo riferimento ad un passaggio della cava dalla mafia alla mafia”. Una cava che interesserebbe anche la famiglia mafiosa di Partinico dei Vitale che, stando alla ricostruzione del giornalista, controllerebbe il 5% del bene, al punto da imporre le loro forniture anche agli imprenditori locali. “Partinico è, oggi, un centro nevralgico per gli interessi mafiosi – confessa il direttore di Tele Jato – si tratta di una città cerniera fra due provincie, Palermo e Trapani, e non escludo che proprio l’attuale vertice di cosa nostra, capeggiato da Matteo Messina Denaro, si serva dell’appoggio della famiglia Vitale per poter controllare la città”.
A Partinico, insomma, complice la scarcerazione di diversi affiliati ai locali gruppi criminali, si starebbero sfogando tensioni sopite per alcuni anni: al centro della partita, il controllo sul mercato delle estorsioni e su quello degli appalti. Oggi si è tenuta un’importante riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza. Al centro dell’incontro, convocato presso la Prefettura di Palermo, proprio l’attuale instabilità di Partinico e la necessità di rafforzare i controlli da parte delle forze dell’ordine.

 Salvatore Lo Biundo, primo cittadino di Partinico, intanto, chiede ai commercianti e agli imprenditori, anche attraverso visite porta a porta, di denunciare qualsiasi richiesta estorsiva: solo in questo modo, stando all’amministrazione comunale, sarà possibile arginare  il potere economico delle famiglie mafiose.

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