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Beni confiscati, accordo italo – tedesco

Di Anna Foti il . Progetti e iniziative

La Polizia italiana e quella tedesca collaboreranno per individuare e porre i sigilli ai beni illecitamente accumulati dai clan mafiosi. Questo l’esito del protocollo siglato in Germania da Antonio Manganelli, capo della Polizia di Stato, e da Joerg Ziercke, presidente del Bka. Una prima risposta all’esigenza più volte avanzata di eseguire all’estero provvedimenti che, fuori dai confini nazionali, perdono ogni validità e ogni cogenza.  E’ il caso, ad esempio, di un provvedimento definito fantasma con il quale si disponeva in Germania il sequestro di beni appartenenti a componenti dell’associazione di stampo mafioso italiana e la cui transnazionalità era stata provata dalla strage di Duisburg del 2007.

La Procura tedesca rispondeva che il loro ordinamento non consentiva di eseguire quel medesimo provvedimento. L’odierno protocollo, dunque, pone un tassello fondamentale nel puzzle ancora molto incompleto relativo all’armonizzazione dei sistemi penali e processuali in Europa per un contrasto più efficace al crimine organizzato di stampo mafioso, che ormai da oltre venti anni investe fuori dai confini nazionali. Il brutto risveglio, anche per chi avesse voluto continuare a credere il contrario, è stato il giorno dopo il ferragosto di sangue a Duisburg, cittadina tedesca teatro di una strage in cui morirono sei persone e che rappresentò uno degli epiloghi più eclatanti di una faida esportata in grande stile da San Luca, dal cuore dell’Aspromonte calabrese al cuore dell’Europa.

Fu allora che ci si rese conto che non esisteva una normativa antimafia europea e che solo quella italiana, per quanto puntuale e avanzata, non avrebbe potuto sopperire agli ordinamenti nazionali che non contemplavano il fenomeno mafioso anche dal punto di vista dell’aggressione ai beni illecitamente accumulati dai clan. E allora, bene l’istituto del mandato di cattura europeo che ha consentito l’arresto di 200 persone proprio dal quel 15 agosto 2007, ma non basta. Bisogna colpire anche i beni e non solo in Italia.

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