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Etica e economia

Di no.fe. il . Sicilia

Mafia
e imprenditoria. Chi resiste, paga. Lo insegna la storia di Francesco
Vecchio
che vent’anni fa veniva ucciso a Acireale, per aver tenuto la schiena dritta come dirigente del personale di un’impresa nel catanese. I clan non accettano di vedere minacciare il loro controllo sul territorio, la paura di denunciare e mettersi contro le mafie è tanta, l’indifferenza intorno, di chi rimane a guardare anche, ma dagli anni ’90 ad oggi qualcosa si muove.

La storia di questa
libertà da riconquistare, per la quale ha lottato anche Vecchio, si sta
scrivendo con fatica ma convinzione. Si fanno strada, a macchia di
leopardo, tante piccole resistenze, non più isolate, ma organizzate.
Dalla nascita del movimento Addiopizzo, a Palermo come a Catania, sino
alle scelte del Presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello
(“fuori da Confindustria chi paga il pizzo”). Seppure il dibattito su
questo tema rimanga acceso, perfino all’interno delle tante
associazioni di industriali locali, il silenzio è stato in buona parte
violato. Si parla sempre più di etica ed imprenditoria. Domani a
Palermo, nell’ambito delle Giornate dell’Economia del Mezzogiorno verrà
presentato dall’Associazione nazionale costruttori edili, il nuovo
Statuto della sezione di Palermo, un codice etico contro il binomio
criminalità e impresa.

A partire dalle 9.30, a Palazzo Forcella De Seta, sede istituzionale
dell’associazione, saranno presenti il presidente di Ance Palermo,
Giuseppe Di Giovanna, Antonio Catalano del Consiglio direttivo di Ance
Palermo, il presidente di Ance nazionale Paolo Buzzetti, il presidente
di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, il presidente onorario
dell’associazione Antiracket Tano Grasso.

Interverranno anche
il Prefetto Giuseppe Caruso, il presidente della Provincia Giovanni
Avanti, gli assessori regionale all’Energia e alle Infrastrutture
Marino e Russo, il Rettore dell’Universita’ Roberto Lagalla, il
presidente di Ance Sicilia Salvatore Ferlito e gli assessori comunali
all’Urbanistica e al Centro storico, Milone e Carta

 

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