NEWS

Nella notte ancora scontri a Terzigno

Di redazione il . Campania

Le tensioni e i tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine a Terzigno, nel Vesuviano, sono continuate anche ieri e nella notte. La discarica Sari del comprensorio comunale è da giorni oggetto di proteste da parte degli abitanti della zona, con veri e propri presidi perché gli autocompattatori non sversino nella discarica comunale. Nei giorni lo scorsi il livello di tensione e scontri  è arrivato a un livello tale per cui ci sono stati feriti e sono stati eseguiti dei fermi nei confronti di alcuni dimostranti condotti in commissariato.

I danni ad alcuni autocompattatori da parte dei  manifestanti si è accompagnato questa notte all’incendio di un bus della società di trasporto pubblico Eav, all’interscambio tra diversi Comuni vesuviani, in una zona diversa dalla rotonda di via Panoramica, dove da giorni manifestano i cittadini, isolata da ieri a causa di un blocco di circa 200 metri formato da materiali di risulta, vecchi mobili, reti e paletti.  La protesta  nei giorni passati si era caratterizzata anche per lo spargimento di olio su alcune strade che portano alla discarica o, addirittura l’innalzamento di barricate, con detriti e terra, per impedire l’accesso al sito ai camion per sversare i rifiuti.

Tuttavia, sono almeno trentuno, ieri notte, i compattatori che  hanno sversato nella discarica Sari mentre altri mezzi sono stati rimandati indietro perché devono conferire i rifiuti negli altri siti individuati nell’ordinanza d’urgenza adottata ieri dal governatore della Campania, Stefano Caldoro.
Ordinanza che anticipa un possibile sviluppo futuro: o il presidente della provincia di Napoli individua il sito oppure potrebbe arrivare un commissario e venir così dichiarato lo stato di emergenza. Si legge nell’ordinanza regionale: «Vista anche la richiesta del Prefetto di Napoli di consentire ai comuni della Provincia di Napoli, che utilizzano la discarica di Terzigno, di conferire i rifiuti in discariche site in altre province, il presidente ha disposto con proprio atto che i Comuni ed i gestori degli impianti STIR della provincia di Napoli, che attualmente conferiscono i propri rifiuti alla discarica di Terzigno, conferiranno gli stessi presso le discariche di Savignano Irpino (AV), San Tammaro (CE) e Sant’Arcangelo Trimonte (BN)».   

I conferimenti, che  si intendono per quantità ben precisate e fino al ripristino delle condizioni di regolare funzionamento degli impianti siti nella provincia di Napoli, previsto per il giorno 26 ottobre, hanno però causato la pronta risposta delle zone interessate: una protesta e presidio dei cittadini, nel Casertano, davanti alla discarica . «Napoli non può pensare di risolvere il problema dei rifiuti cullandosi sulla disponibilità della altre province», ha commentato il primo cittadino di San Tammaro, Emiddio Cimmino, aggiungendo che impedirà l’ingresso nel sito dell’immondizia proveniente da Napoli. «La scelta di intervenire – si legge nella nota della Regione -si è resa necessaria per la situazione eccezionale determinatasi e per scongiurare, a causa del protrarsi e l’ulteriore accumularsi dei rifiuti medesimi nei centri urbani, pericoli gravi per l’igiene e la salute dei cittadini».  Nel frattempo aria irrespirabile in diversi Comuni del Vesuviano, dove, per diversi chilometri, si avvertono i miasmi provenienti dalla discarica Sari di Terzigno.

Le proteste dei residenti, infatti, riguardano sia l’eventuale apertura di un secondo sito in località Cava Vitiello, sempre a Terzigno, sia il cattivo odore che in diverse ore del giorno si avverte e che ha già reso molto difficile la scorsa estate. Una situazione ancora intricata che l’ordinanza pare solo tamponare e che fa ritornare il caos in una Campania mai pacificata. «Siamo tornati indietro di vent’anni» commenta Raffaele Del Giudice di Legambiente Campania. Mentre la protesta sedata in parte si sposta nelle zone attigue si attendono risposte, per evitare che la situazione sfugga di mano.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link