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Annozero, l’arbitrato ferma la sospensione

Di Stefano Fantino il . Progetti e iniziative

Se è vero l’adagio secondo cui la penna ne ferisce più della spada, Michele Santoro deve averlo sposato a pieno. La risposta alla “sciabolata” del direttore generale della Rai Mauro Masi, che gli ha recentemente inflitto un provvedimento di sospensione per dieci giorni e di fatto impedito di andare in onda per le prossime due puntate, è arrivata tramite un appello a prendere carta e penna, rivolto ai cittadini. “Sono un abbonato e non voglio essere punito al posto di Santoro”. Ed ecco il risultato. Le prossime due puntate di Annozero andranno regolarmente in onda.

A cambiare le carte in tavola è la richiesta ufficiale di arbitrato presentata da Santoro contro la decisione di fermare per dieci giorni il programma a partire dal 18 ottobre. La richiesta, di fatto, sospende la sanzione fino alla pronuncia da parte del collegio arbitrale, ed è prevista l’articolo 7 dello statuto dei lavoratori, che parla di immediata sospensione di qualsiasi provvedimento in attesa che il collegio si riunisca. Anche se Mauro Masi non è rimasto, nel weekend, alla finestra: «la Rai – ha affermato il direttore generale- non accetta l’arbitrato interno sul caso Santoro e andrà dal giudice ordinario».

Per Santoro la legge è chiara e con l’arbitrato la sanzione resta sospesa e il programma va in onda. Rimane in piedi nonostante la svolta dei giorni scorsi l’invito a firmare, indirizzato dal conduttore di Anno Zero a tutti i telespettatori del suo programma, diretto al direttore generale Masi: «voglio per una volta – ha aggiunto Santoro rivolto al suo pubblico – che voi raccogliate in ogni caseggiato dove c’è qualcuno che ascolta Annozero una dichiarazione che dice al presidente della Rai». Così Santoro, nell’introduzione alla puntata di giovedì sera, in teoria l’ultima prima della sospensione per due turni e a dargli man forte è anche il grande successo ottenuto: record stagionale di ascolti con il 23,47% di share e 6.283.000 telespettatori.

Una risposta, dati alla mano, alla dirigenza Rai nel momento in cui lo stesso conduttore chiede a chi di dovere una punizione casomai personale, ma che non torca nemmeno un capello al suo programma. Con ascolti del genere difficile dargli torto, la gente, le persone, gli abbonati sono dalla sua e proprio a loro si appella Santoro: avete dei diritti in quanto abbonati, ora firmate e chiedetene conto alla Rai. Nei giorni scorsi la decisione di Masi di sanzionare la puntata di Anno Zero del 23 settembre, quando il conduttore, Santoro appunto, nel preludio alla stessa confrontando la sua professione con quella di un’azienda produttrice di bicchieri, aveva attaccato i vertici della Rai e in particolare Masi per le stringenti regole che volevano applicare ai talkshow e le problematiche avute da Anno Zero nell’andare in onda. Arrivando anche al “Vaffan – bicchiere” rivolto a Masi, pretesto che ha fatto scattare la reprimenda per uso improprio, secondo la dirigenza, dell’organo televisivo pubblico.

Dieci giorni di sospensione e di mancata retribuzione a partire da lunedì 18 ottobre 2010, con due puntate che sembravano in bilico. Tuttavia la scelta da parte di Santoro di non ricorrere al tribunale ma di effettuare un ricorso a un collegio arbitrale che esamini la sospensione decisa da Mauro Masi ha di fatto congelato la stessa, riconsegnando agli spettatori le due puntate a rischio. La decisione aveva suscitato parecchie reazioni politiche non solo dall’opposizione, ma anche tra esponenti del Pdl e finiani. Ora in attesa dell’arbitrato è possibile non rinunciare ad Anno Zero, aldilà della condivisione o meno del giornalismo e dell’informazione targata Michele Santoro. La garanzia di avere spazi di confronto e approfondimento, avulsi da contesti governativi è, di per sé, già un grande successo.

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