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Report, il giornalismo che spaventa la politica

Di Cesare Piccitto il . Progetti e iniziative

Questa volta, al centro delle polemiche politiche, non è il “solito” Annozero ma un’altra trasmissione Rai. Il governo è entrato in fibrillazione, ieri, per cercare di fermare preventivamente una puntata del programma “Report”.  La “testa d’ariete” è stata rappresentata dall’onorevole Ghedini, che pur non avendo visionato la puntata, ne chiedeva di non metterla in onda.

La colpa gravedi questa puntata? Essersi occupati di fatti e circostanze che riguardano il presidente del consiglio. A rivedere il programma effettivamente la colpa c’è tutta. Una dettagliata e circonstaziata denuncia di fatti con interviste alle persone coinvolte. Report ha solo fatto, forse, quello che tutto il giornalismo dovrebbe fare. Per dirla con le parole di Enzo Biagi: “Denunciare è del giornalismo, proporre soluzioni è già politica”.

La parte che più ha fatto irritare il premier ed i suoi fedelissimi sarebbe stato il servizio giornalistico, interno alla puntata, riguardante gli investimenti di Berlusconi ad Antigua

La bufera ovviamente non si è fermata nemmenoil giorno dopo. Si susseguono le agenzie stampa di ministri e deputati che dichiarano il loro sdegno. L’ultima, di una lunga serie, è quella del neo-ministro dello sviluppo economico Romani: “Non so se Report dovesse andare in onda – ha detto a margine di un incontro alla Provincia di Milano sulla ripresa economica -. Ho visto la puntata e l’ho trovata odiosa. Si facevano delle supposizioni non basate su fatti rispetto alle proprietà del presidente del Consiglio, facendo riferimenti, accostamenti che non ho assolutamente condiviso. Non mi è piaciuto come programma giornalistico”

Tutt’altra la posizione di Antonio Di Pietro e di tutto il gruppo Idv della Camera: “Berlusconi venga in aula alla Camera e spieghi al paese e al Parlamento in diretta televisiva la sua posizione sugli investimenti immobiliari nell’isola di Antigua. Chi ricopre certi incarichi pubblici ha il dovere morale e politico di agire con il massimo della trasparenza e nell’alveo della legalità”
Polemico anche il Pd che, per bocca del vicepresidente del senatori Luigi Zanda, chiama in causa il presidente del consiglio: “Chi ricopre quella carica non può permettersi di acquistare, per più di venti milioni di euro, terreni e ville ad Antigua senza rendere noti nel dettaglio i termini dell’acquisto”

Intanto, mentre non si arrestano le polemiche, giungono i primi dati di ascolto. Un vero è proprio boom per ‘Report’: il programma della Gabanelli ha raccolto davanti alla tv quasi 5 milioni di spettatori con il 18,70% di share.  Il successo testimonia l’interesse intorno alle vicende che chiamano in causa il ruolo del premier.  Forse è questo quello di cui l’Italia avrebbe bisogno in questa particolare fase della sua storia: un giornalismo dei fatti.

Un giornalismo che potrebbe diventare una forza essenziale per il miglioramento di tutta la società italiana.
Per dirla con le parole di Giuseppe Fava: «Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo»

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