NEWS

«No agli attacchi ai lavoratori Sì a diritti e tutele»

Di Magda Biglia (Bresciaoggi.it) il . Lombardia

Il «modello Pomigliano» non passerà. Un messaggio chiaro, rilanciato
dalla Fiom, per respingere con forza «l’attacco ai lavoratori, alla
democrazia nelle fabbriche».

UN IMPEGNO ribadito dal leader
nazionale, Maurizio Landini, da Brescia. «È il senso di questo incontro
e di tutti quelli che stiamo organizzando nel Paese, per unire coloro
che ritengono necessario, per uscire dalla crisi, economica e di
valori, ricostruire una cultura dei diritti e del lavoro, non solo come
difesa sindacale ma come futuro per l’intera società», ha detto
intervenendo all’assemblea pubblica, organizzata dai metalmeccanici
Cgil bresciani, nel ridotto della Cdc sul tema «Il lavoro è un bene
comune», aperta dal segretario provinciale, Michela Spera. Un
appuntamento arrivato dopo altri 500 momenti di confronto negli
stabilimenti in preparazione della manifestazione di sabato prossimo a
Roma in difesa anche della legalità e del contratto nazionale. «Proprio
da Pomigliano – ha detto Landini – è partita l’idea della prossima
mobilitazione, sostenuta anche dalla volontà di contrastare l’intesa
separata sulle deroghe agli accordi nazionali: «il passaggio – ha
aggiunto – ha reso più chiaro un disegno, del Governo e di
Confindustria, che viene da lontano, cioè modificare il sistema delle
relazioni sindacali e il ruolo stesso del sindacato. Disegno che ha
trovato la complicità di Cisl e Uil. A Pomigliano non è vero che la
Fiom si è sottratta alla trattativa, ma è la Fiat che l’ha negata».

«L’ALLARME»,
sul fronte politico, lanciato dal leader Fiom ha trovato riscontri
negli interventi di Maurizio Zipponi (responsabile del Lavoro per
l’Italia dei Valori) e Cesare Damiano (responsabile dell’Unità aziende
in crisi del Pd), entrambi di estrazione Cgil. Con loro, al tavolo dei
relatori, anche Damiano Galletti (leader provinciale Cgil) e Lorenzo
Frigerio (responsabile regionale di Libera, l’associazione di don
Ciotti che ha già reso nota, a titolo personale, l’adesione
all’iniziativa di sabato. Zipponi ha chiarito come sia necessaria
un’alleanza tra Idv, Pd e Sinistra e libertà «per cacciare Berlusconi
portavoce di quanti vogliono distruggere il lavoro». Ed ha espresso
l’appoggio alla raccolta di firme per la proposta di legge a tutela
della democrazia negli stabilimenti». Cesare Damiano, nel sottolineare
l’importanza di ritrovare unità, ha ammesso la distanza della politica
dal mondo del lavoro. «La situazione è gravissima – ha spiegato -: a
Roma sono aperti 170 tavoli di crisi, che interessano almeno 200mila
addetti, ma il Governo non ha una strategia industriale».

AL NODO
dei diritti e della contrattazione si è aggiunto anche quello della
legalità, con l’intervento di Frigerio. «Le mafie, italiane e non,
spadroneggiano anche in Lombardia – ha detto – quarta regione in Italia
per beni confiscati. Il loro fatturato, 135 miliardi a livello
nazionale, danneggia l’economia. Occorre battersi per il rispetto della
legge, ma non basta, occorre battersi per la giustizia e per la
giustizia sociale». A questo proposito Damiano Galletti, leader della
Cgil di Brescia, ha annunciato il prossimo impegno della Camera del
lavoro. «Dopo esserci battuti da soli contro le delibere illegittime
dei sindaci, ora inizieremo a interessarci delle infiltrazioni
malavitose nel territorio». Sia Galletti che Michela Spera hanno
illustrato i dati della crisi nel Bresciano dove, alla lotta che dura
da tredici mesi alla Federal Mogul di Desenzano, si è aggiunta
recentemente quella alla Cartiera di Toscolano, con oltre 100
lavoratori a rischio su circa 300. Due esempi di dismissione
industriale, evidenziati anche dagli interventi dei delegati, come
quello di Michele Rossi della Federal Mogul. Senza dimenticare i numeri
che riassumono l’andamento della Cassa integrazione in provincia: mille
aziende metalmeccaniche (40 mila dipendenti) sono interessate
dall’Ordinaria, 105 dalla straordinaria (6.500 addetti9, mentre 441
imprese (altri 3.500 lavoratori) hanno dovuto ricorrere a quella in
deroga. «La situazione è molto difficile, ma non siamo il sindacato del
no – ha concluso Michela Spera -: abbiamo sottoscritto 55 accordi di
solidarietà e rinnovato 90 contratti. La mobilitazione, però, ha fatto
capire agli imprenditori bresciani che Pomigliano non passerà».

Fonte: Brescia Oggi

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link