Duro colpo a cosa nostra e alla camorra
La catturandi mette a segno un altro duro colpo contro cosa nostra. A Palermo è stato arrestato, della sezione speciale della Squadra mobile, Francesco Di Fresco. Il capomafia, che deve scontare una condanna all’ergastolo, era finito al centro delle indagini sulle talpe dell’antimafia nell’indagine dei Carabinieri scattata all’inizio del 2000, nei confronti del boss Giuseppe Guttadauro e del suo clan di Brancaccio. Ricercato, per mafia ed omicidio, Di Fresco è stato arrestato questa mattina in un appartamento della centralissima viale Croce Rossa, nei pressi dell’ospedale Villa Sofia, dove da anni abita la sua famiglia. Pare che fosse proprio casa sua e che al momento dell’irruzione fosse nascosto in una botola. Finisce, così, una lunga latitanza durata 15 anni, il boss era già sfuggito all’arresto nel 1995.
Di Fresco deve scontare una condanna all’ergastolo per omicidio, sequestro di persona e distruzione di cadavere. Il capomafia, secondo gli inquirenti, sarebbe affiliato al mandamento di corso dei Mille-Brancaccio e viene indicato come uno dei cinque latitanti di Cosa nostra più pericolosi a Palermo. Il ministro Maroni – riferisce il Viminale – ha telefonato al capo della polizia, prefetto Antonio Manganelli, per congratularsi dell’arresto del boss. “Grazie al lavoro straordinario della Squadra mobile di Palermo, oggi è stato inferto un altro durissimo colpo alla mafia”, sottolinea Maroni, aggiungendo: “Di Fresco, infatti, pur essendo inserito nell’elenco dei 100 latitanti, era considerato uno dei più pericolosi ricercati di cosa nostra a Palermo”
A Napoli finisce in manette, invece, l’emergente Gianluca Prinno. Il boss latitante è stato arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo partenopeo nell’ambito di indagini sull’omonimo clan camorristico, operante nel centro storico del capoluogo campano. Prinno, giovane pregiudicato napoletano, è ritenuto dalle forze dell’ordine elemento di spicco del sodalizio criminale. All’uomo, ricercato dal 25 maggio, quando era riuscito a sfuggire a un blitz anticamorra, i militari dell’Arma hanno notificato una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla magistratura partenopea su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia per associazione per delinquere di tipo mafioso, rapina aggravata e per detenzione e porto illegale di armi.
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