NEWS

“Miss Mafia” a Budapest

Di Chiara Spagnolo il . Calabria, Internazionale

Una trovata pubblicitaria di cattivo gusto o forse solo l’ennesima dimostrazione che in Europa la mafia, con tutto il suo carico di dolore e distruzione, non è percepita nella sua essenza reale. La notizia del concorso “Miss mafia 2010”, che si svolgerà giovedì 30 settembre a Budapest, giunge in Italia come un fulmine a ciel sereno. A distanza di pochi giorni dalla grande manifestazione di Reggio Calabria, durante la quale 40.000 persone sono scese in piazza per gridare il loro no alla ‘ndrangheta, a qualche migliaio di chilometri di distanza c’è chi pensa di giocare con un simbolismo di morte.

Un’idea di cattivo gusto, che fa rabbrividire tutti coloro che con la criminalità organizzata sono costretti a fare i conti quotidianamente. In Calabria, Sicilia, Campania, la trovata dello “Stage pub” di Budapest non è affatto piaciuta, soprattutto in considerazione del fatto che, nel regolamento del concorso, la “sporcizia” della fedina penale è stata introdotta come requisito fondamentale. Per tentare di aggiudicarsi l’ambita fascia, infatti, le concorrenti devono avere caratteristiche fisiche da classica miss, ma soprattutto avere precedenti penali importanti: truffa, riciclaggio, meglio ancora se associazione mafiosa. Tra le partecipanti spicca il nome di un’italiana: Anna B, hostess con l’hobby della cucina, alta 1,67 m per 56 chilogrammi di peso. Una bella ragazza bruna, che si presenta sul profilo web con la pistola infilata nella calza autoreggente e che candidamente ammette: “Sarei contenta se potessi diventare Miss Mafia”. Per lei quella parola, evidentemente, è priva di significato. Solo un sostantivo aggiunto al ben più importante Miss, che identifica un sogno comune alle giovani di tutt’Europa. Per Anna, come per tutte le aspiranti reginette, nulla di più. Nulla che riconduca alla verità drammatica che la mafia rappresenta nel nostro paese. Niente sangue, dolore, strazio. Non morte, ma solo gioco. Quello di tante ragazzine ansiose di conquistare un pizzico di notorietà e quello degli organizzatori, che hanno fatto sapere di avere utilizzato il titolo Miss mafia solo per farsi pubblicità. Per organizzare un concorso diverso dai tanti che animano le notti di Budapest.

Per distinguersi lo “Stage pub” ha deciso di puntare sul peggio che esiste, facendo dell’aver commesso atti illeciti un requisito preferenziale per le ragazze. In pratica chi ha commesso il maggior numero di reati ha maggiori possibilità di vincere. E chi ha nel curriculum reati particolarmente gravi, può star certa che verranno valutati al pari di sguardo seducente e gambe chilometriche. Per conquistare il titolo, insomma, la bellezza non basterà. Bisognerà dimostrare di essere anche cattive, di saper delinquere. Soprattutto se si vorrà conquistare la fascia di Miss ‘ndrangheta”, che gli organizzatori non hanno escluso di voler tirare fuori come sorpresa dell’ultimo momento, in omaggio a quella mafia che più d’ogni altra, in questo momento, sta facendo parlare di sè.

Per chi la ‘ndrangheta la subisce e la combatte, più che un omaggio una beffa dal sapore molto amaro.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link