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Operazione Calipso: duro colpo alla criminalità pugliese

Di Cosimo Marasciulo il . Puglia

Sacra perché quando un nuovo membro si
affilia viene “battezzato” ricevendo una specie di sacramento
religioso. Corona perché nelle processioni si usa il rosario
(comunemente detto anche corona). Unita come gli anelli di una
catena. Da questi tre elementi nasce l’organizzazione criminale di
origine pugliese che tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli
anni novanta, anche grazie a importanti affari con organizzazioni
criminali dell’est europeo, tenne sotto scacco la regione più
orientale d’Italia.

La Sacra Corona Unita ha storicamente
agito divisa in grappoli autonomi che si spartivano i campi d’azione
e il territorio rimanendo però uniti attraverso una struttura di
comando. L’organizzazione fu fondata nel carcere di Trani da Giuseppe
Rogoli, ex piastrellista mesagnese e membro di alto grado della
‘ndrangheta, insieme a Vincenzo Stranieri di Taranto, e da Mario
Papalia legato a Cosa nostra. Le famiglie più rappresentative della
criminalità organizzata del brindisino, del leccese e del tarantino,
unite nelle attività criminali, erano però divise da rivalità
interne, che spesso sfociavano in vere e proprie guerre tra bande.

Con l’operazione “Salento”
iniziata il 10 maggio 1995 e terminata il 3 novembre 1995, e con la
conclusione dell’operazione “Centurione” del luglio del 2000 la
Sacra Corona Unita ricevette un duro colpo. Colpo rivelatosi ancora
più incisivo grazie alla collaborazione di molti degli arrestati. Ma
gli affari criminali e i traffici illeciti non hanno cessato di
proliferare e di adattarsi alle nuove situazioni. Secondo il rapporto
del secondo semestre 2009 della Direzione investigativa Antimafia,
Giuseppe Rogoli e Salvatore Buccarella stavano compiendo opera di
proselitismo ai danni dei gruppi criminali affiliati a Massimo
Pasimeni e a Antonino Vitale. Questi ultimi nel 1998 erano stati
protagonisti dello scisma di una parte della Sacra Corona Unita
confluita nella Sacra Corona Libera. In base al rapporto, Rogoli e
Buccarella erano interessati a riappropriarsi delle attività
illegali che avevano perso, soprattutto nel campo delle estorsioni e
del traffico di sostanze stupefacenti.

Nel 2007 l’operazione Calipso ha dato
vita a nuove indagini sulla criminalità pugliese, con gli
accertamenti sul clan “Vitale”, facente capo ad Antonio Vitale
anche se detenuto, e guidato dai pregiudicati Daniele Vicientino,
detto “Linu lu Biondu” ed Ercole Penna. I due avevano
progressivamente esteso la loro influenza da Mesagne ai comuni
limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica, imponendo nuove regole
di rigida divisione territoriale, con un referente per ciascuna
località e la delimitazione del raggio d’azione dei gruppi
affiliati ai rispettivi territori. Tutti però avevano l’obbligo di
dare il cosiddetto “punto” a Vicientino. Attività centrale
dell’organizzazione era il traffico di cocaina attraverso due canali
autonomi in Piemonte e Calabria (grazie alla collaborazione con la
cosca “Megna” di Papanice in provincia di Crotone). Le sostanze
stupefacenti venivano poi distribuite in Puglia ed Emilia Romagna
attraverso un’articolata rete di spaccio. Ma il gruppo si occupava
anche di centri scommesse on-line e di sale da gioco imponendo la
fornitura di slot machine e video poker ai gestori delle attività.
Albino Prudentino, storico contrabbandiere affiliato alla Sacra
Corona Unita, risulta, insieme a Daniele Vicientino, responsabile
anche di un’estorsione ai danni di una società di scommesse di
Ceglie Messapica i cui titolari erano costretti a versare 10 mila
euro l’anno all’organizzazione.

La mattina del 29 settembre intorno
alle 3.30 i carabinieri del Ros hanno messo in atto 11 ordinanze di
custodia cautelare in carcere in diversi comuni della provincia del
brindisino e in Albania. Durante l’operazione, i Carabinieri del
Ros. e del Comando Provinciale di Brindisi hanno colto nel sonno
sette dei presunti affiliati. Albino Prodentino, è stato invece,
grazie alla collaborazione con le autorità locali, arrestato in
Albania, dove era proprietario di due sale giochi: una a Tirana ed
una a Valona. Oggi 30 settembre è stato arrestato, in collaborazione
con la polizia di frontiera, nell’aeroporto di Malpensa Gennaro
Solito, dove era appena sbarcato da un aereo proveniente dalla
Thailandia. Rimangono ancora latitanti Daniele Vicientino e Tobia
Parisi.

Secondo gli investigatori la nuova
struttura della Sacra Corona Unita continuava a fare riferimento a
Giuseppe Rogoli. Tutto è stato intercettato, trascritto, verificato,
filmato con la massima cura e precisione seguendo e monitorando le
persone coinvolte nell’operazione Mediana (l’ultima che ha
riguardato la Sacra Corona Unita) e poi tornate libere. «La
strategia del terrore e del disagio», così come l’ha battezzata
Penna, tentava di allontanare le persone dallo Stato e di impaurirle a tal punto da costringerle a chiedere protezione a lui o a Vicientino.

«La Scu è un’organizzazione che non
è stata affatto debellata – ha dichiarato in conferenza stampa il
procuratore della Repubblica di Lecce Cataldo Motta – in quanto è
capace continuamente di rigenerarsi. Il suo obiettivo è quello di
costruire un potere alternativo a quello dello Stato sul modello
della mafie delle regioni vicine, obbligando le vittime dei reati a
chiedere sostegno non alle forze dell’ordine, ma al clan
dominante».

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