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Operazione Calipso: collegamenti con la cosca Megna di Papanice

Di Angela De Lorenzo il . Calabria, Puglia

La cosca Megna di Papanice sarebbe un
canale di approvvigionamento di cocaina per il clan ‘Vitale’ di
Mesagne (Brindisi), sodalizio criminale di spicco all’interno della
Sacra corona unita (Scu), diretta emanazione del capo storico Pino
Rogoli e che, secondo gli inquirenti pugliesi, svolge un ruolo
centrale nel traffico di sostanze stupefacenti attraverso
un’articolata rete di spaccio in Puglia ed in Emilia Romagna.

I contatti ed i traffici tra la ’ndrina
crotonese e la cosca pugliese sono emersi nell’operazione ‘Calipso’
condotta dalla Distrettuale antimafia della Procura della Repubblica
presso il Tribunale di Lecce ed eseguita all’alba della giornata di
mercoledì 29 settembre dai carabinieri del Ros e del comando
provinciale di Brindisi, che hanno arrestato otto persone tra la
Puglia e l’Albania sulla base di un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Lecce nei
confronti di undici indagati (tre – da tempo irreperibili – sono
ancora ricercati) per associazione mafiosa, associazione a delinquere
finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti ed
estorsione, con l’aggravante del metodo mafioso, ma anche alla
gestione del gioco d’azzardo.

Durante la conferenza stampa per
illustrare l’operazione, tenutasi nella sede del comando
provinciale di Brindisi dei Carabinieri, gli inquirenti non hanno
fornito ulteriori particolari circa il coinvolgimento della cosca
Megna, ma si sono limitati ad aggiungere che un secondo canale di
approvvigionamento della sostanza stupefacente era stato stabilito
con il Piemonte e l’area del torinese in particolare. Inoltre gli
investigatori hanno riferito di aver accertato l’esistenza di
rapporti tra soggetti di spicco della Scu ed esponenti di primo piano
della ’ndrangheta calabrese, attraverso la ricostruzione della
vicenda di un debito vantato da soggetti calabresi nei confronti di
un familiare di Antonio Vitale (il capo della cosca attualmente
detenuto) di cui si sarebbe fatto carico Daniele Vicientino che
insieme ad Ercole Penna avrebbe riorganizzato il sodalizio criminale
dopo l’arresto di Vitale, estendendone l’influenza da Mesagne ai
comuni limitrofi di Ostuni, Oria e Ceglie Messapica.

Uno degli arrestati, Albino Prudentino,
storico boss del contrabbando di sigarette legato alla Scu, è stato
fermato in Albania anche grazie alla collaborazione della polizia
italiana e dei servizi segreti albanesi. Venerdì 1 ottobre avrebbe
inaugurato un casinò nella città di Valona.

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