Arcangelo Michele protettore dei poliziotti e ….degli ‘ndranghetisti
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Rivelò alla matriarca Sara, moglie di
Abramo la nascita del figlio Isacco, è il serafino sostenitore del
popolo d’Israele, l’arcangelo Michele, venerato in molte località
della Calabria tra cui anche Cinquefrondi, ricordato per aver difeso
Dio contro le orde di Satana.Protettore dei paracadutisti, dei
commercianti e degli speziali, egli viene celebrato, unitamente agli
altri due arcangeli menzionati nella Bibbia Gabriele e a Raffaele,
nella giornata di oggi, 29 settembre. Il suo nome significa “chi
è come Dio”.
Sempre oggi, essendo lo stesso
Arcangelo Michele protettore anche della Polizia, si celebra proprio
la festa dell’intero corpo ad esso devoto. Fede e Ordine pubblico
si intrecciano, come la legalità e la preghiera e ciò quest’anno
avviene, per volontà del questore di Reggio Calabria Carmelo
Casabona, a Polsi, Santuario della Madonna della Montagna, luogo di
preghiera e di pellegrinaggi religiosi, ma anche luogo di summit
mafiosi in cerca di un riscatto che la tradizione religiosa secolare
rivendica a gran voce. Così la scelta di svolgere proprio in quelle
strade la festa della Polizia di Stato, dunque il momento di
aggregazione dell’intero corpo unito a difesa della collettività
anche dal crimine mafioso, assume una connotazione estremamente
significativa.
Lo stesso Angelo scelto per la Polizia,
è raffigurato sull’immagine che nel rito di iniziazione nella
‘ndrangheta, gli aspiranti affiliati stringono in mano, mentre
prende fuoco, pronunciando la formula solenne:’ io giuro dinanzi a
questa società di essere fedele con i miei compagni e di rinnegare
padre, madre, sorelle e fratelli e se necessario, anche il mio stesso
sangue».
Dunque ironia della sorte, al lume
tutelare dello stesso Angelo Michele si rimettono sia i mafiosi, con
uno spirito di fede presunta che non rispetta l’uomo ma lo
calpesta, sia coloro che quotidianamente li contrastano, li
perseguono, li arrestano nell’interesse della collettività. Una lotta infinita tra Bene e Male,
portata avanti da uomini onesti e disonesti, l’uno contro l’altro
armati.
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