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Appello al ministro Frattini

Di redazione* il . Internazionale

Durante gli anni della dittatura militare argentina, tra il 1976 ed il
1983, molte persone (italiani, argentini, cittadini di altri paesi
europei e sudamericani) si rivolsero ai Consolati italiani, presenti in
molte città argentine, per denunciare le vessazioni subite da loro e
dai loro familiari. L’Ambasciata d’Italia a Buenos Aires trasmise nel
1983 copia di questi incartamenti alla Procura della Repubblica di Roma
che iniziò un’azione penale che, dopo molti anni, portò alla condanna
in Italia di numerosi militari argentini. L’azione della magistratura
italiana è stata di particolare rilevanza poiché una legislazione
favorevole all’impunità di questi criminali aveva impedito alle
famiglie dei desaparecidos (argentini e italiani) di ottenere Giustizia.

A
partire dal 2004 il Parlamento argentino e la Corte Suprema di
Giustizia rivedono queste norme e modificano la giurisprudenza
riaprendo di fatto centinaia di procedimenti penali. Oggi qualche
centinaio di militari si trovano in prigione con sentenze già emesse
dai tribunali argentini, con procedimenti in corso di dibattimento o in
avanzato grado d’istruzione.

In questo mutato quadro i parenti dei desaparecidos (anche
italiani) hanno ora la possibilità di ottenere finalmente Giustizia e
le denunce e le dichiarazioni consolari rese tanti anni fa possono
aiutare a ricostruire quelle dolorose vicende. Dopo 30 anni molti dei
dichiaranti sono già deceduti e le loro dichiarazioni pertanto
“irripetibili”. Altre persone risultano invece irreperibili e pertanto
quelle dichiarazioni sono “uniche”. In altri casi descrizioni dei luoghi di detenzione e delle persone incontrate possono servire a ricostruire il percorso di desaparecidos
di cui non si hanno altre notizie favorendo così la possibilità di
contestare reati, di incrociare queste informazioni con altre per
cercare di stabilire quanto sia durata la detenzione e dove possano
trovarsi oggi i resti ossei da restituire alle famiglie.

Le
chiediamo, Signor Ministro, che il Governo italiano consegni copia di
questa documentazione al Governo argentino perché questi la custodisca
e possa essere usata a fini investigativi, così come è stato già fatto
da Spagna, Francia e dalla Segreteria di Stato USA. Signor
Ministro Le chiediamo di accompagnarci in questo cammino di Memoria,
Verità e Giustizia. Memoria per non dimenticare i soprusi delle
vittime, anche italiane. Verità per ricostruire cosa è successo ad
ognuno
dei desaparecidos. Giustizia che
attesa per tanti anni si rende ancora più urgente per l’avanzata età di
quelle madri e nonne a cui sono stati sottratti figli e nipoti.

Rivolgono
questo Appello al Ministro degli Esteri, Franco Frattini, diverse
associazioni italiane ed argentine e molti cittadini italiani madri,
padri, mariti, fratelli, sorelle e figli di desaparecidos durante la dittatura argentina.

Cittadini italiani parenti delle vittime:

Estela Carlotto, Angela Boitano, Vera
Vigevani Jarach, Julio Morresi, Tilsa Albani, Nello Spinella, Irma
Scrivo, Santina Mastinu, Inocencia Luca Pegoraro, Paolo Privitera,
Claudia Carlotto, Carolina Di Monte, Fabian Crosta, Julio Santucho,
Vanina Marras, Claudio Morresi, Ester Mazzocchi, Tania Castro, Hugo
Sing Chuhan, Florencia Santucho, Remo Carlotto, Elisa Fabbri, Carlos
Pisoni, Miguel Santucho.

*Associazioni italiane ed
argentine:

Abuelas de Plaza de Mayo
Madres de Plaza de Mayo
– Linea Fundadora
Familiares de Detenidos y Desaparecidos por
Razones Politicas
LIBERA – Associazioni, nomi e numeri contro le
mafie
SAL Onlus – Solidarietà con l’America Latina
Centro
Mastinu-Marras
24marzo Onlus

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