Due collaboratori di giustizia accusano l’eurodeputato Antinoro
L’attuale
parlamentare europeo Antonello Antinoro, già deputato regionale, tra i
leader dell’Udc siciliano, si prepara a presentarsi davanti ai giudici
palermitani che lo processeranno, il prossimo 4 ottobre, con l’accusa di
scambio elettorale politico-mafioso. Reato contestatogli anche in base alle ammissioni di Michele Visita e Manuel Pasta, attuali collaboratori di giustizia. Stando
ai magistrati palermitani, l’europarlamentare avrebbe stretto, nel
corso della campagna elettorale finalizzata alle regionali del 2008, un
accordo con la famiglia mafiosa di Resuttana, ed in particolare con il
gruppo che faceva capo a Salvatore Genova.
Tremila euro in cambio di sessanta voti: questo il presunto patto che la Dda di Palermo contesta ad Antinoro.Denaro
che il gruppo di cosa nostra avrebbe poi impiegato allo scopo di
coprire tutte le spese processuali sostenute dal capofamiglia Salvatore
Genova.La
presunta vicinanza tra alcuni capi della cosca, tra i quali Antonino
Caruso, Agostino Pizzuto, Vincenzo Troia e Antonino Genova, già
condannati per gli stessi fatti, e l’esponente siciliano dell’Udc è
stata indicata da due ex componenti della famiglia.Michele
Visita e Manuel Pasta, infatti, dopo aver deciso di collaborare con i
magistrati, hanno parlato di vere e proprie riunioni, svoltesi nel corso
del 2008 a poche settimane dall’apertura delle urne, alle quali, oltre
ai vertici della famiglia di Resuttana, avrebbe partecipato lo stesso
Antinoro.Intanto, l’ex deputato regionale ha annunciato di voler mantenere il proprio incarico all’interno del Parlamento Europeo.
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