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Vassallo ucciso dalla camorra

Di Cesare Piccitto il . Campania

L’unica cosa finora certa e’ che il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, 57 anni, e’ stato ucciso dalla  camorra. Le modalita’ dell’agguato fanno ritenere agli inquirenti della Procura di Vallo della Lucania (Salerno) che dietro l’efferata esecuzione del sindaco detto Pescatore per il suo amore verso il mare ci sia la mano dei clan. Quando sono arrivati i carabinieri di Vallo della Lucania l’auto station wagon del sindaco eletto in una lista civica vicino al Pd era parcheggiata sul ciglio della strada che porta proprio a casa del sindaco ad Acciaroli, una frazione di Pollica.   Come accade spesso in questi casi la solitudine di questo primo cittadino è stata determinante. E il fratello a sottolinearlo:  “Mio fratello, prima di essere ammazzato, mi aveva detto che personaggi delle forze dell’ordine erano in combutta con personaggi poco raccomandabili. Ci sono delle lettere scritte sia al comando provinciale, sia al comando centrale a Roma senza alcuna risposta”. “Mio fratello – prosegue – e’ stato lasciato solo, abbandonato. Le piste da seguire secondo me sono o gli interessi sul  porto o i problemi che ci sono stati questa estate con la droga ad Acciaroli. Lui ha chiesto aiuto alle forze dell’ordine e non glielo hanno dato”. 

 L’auto del Vassallo aveva il freno a mano tirato ma questo per gli investigatori vuol dire poco. Non e’ ancora chiaro se sia stato Vassallo a fermarsi spontaneamente oppure se sia stato bloccato dai  sicari, probabilmente due, giunti a bordo di un’auto poi fuggita indisturbata.  Il commissario regionale dei Verdi in Campania ed ex assessore alla Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli, parlando dell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso in un agguato dichiara: ”bisogna prendere in considerazione il modo in cui e’ stato ucciso. Un colpo di pistola in faccia e’ un segnale anche alla famiglia nel codice camorristico, e’ un gesto riservato a persone che hanno creato problemi notevoli. Non sarebbe stato tanto eclatante se fosse stato ucciso cosi’ il figlio di un boss”.   Gli inquirenti non rivelano l’ora esatta della morte anche se l’hanno ricostruita attraverso le ultime chiamate fatte e ricevute e l’ora del ritrovamento. In Procura non rivelano quali siano state le ultime persone che lo hanno sentito al telefono e se tra esse potrebbero esserci anche gli assassini. Si sa solo che nella mattinata di ieri fino al pomeriggio Vassallo era andato a trovare l’amico sindaco di Cuccaro Vetere, Simone Valiante.  

‘Hanno ucciso non solo un ottimo amministratore, ma anche una figura simbolo del Cilento, uno che con le sue politiche ha fatto si’ che Pollica, e Acciaroli in particolare, fosse protagonista di uno  sviluppo turistico di dimensioni importanti”, afferma Simone Valiante, vicesindaco di Cuccaro Vetere e coordinatore Anci Campania Piccoli Comuni, che era anche un amico di Vassallo. E’ scioccato per la sorte toccata al suo collega, anche perche’ ”proprio ieri – racconta – eravamo stati insieme per tutta la giornata: sono sconvolto – prosegue – perche’ questo e’ un territorio mai colpito da eventi di stampo camorristico. E’ chiaro tuttavia – afferma pero’ Valiante – che adesso serve una risposta forte e convincente, occorre agire in tempo prima che il virus contagi la nostra area”.   Poi il ritorno a Pollica e, in nottata, l’agguato. Ad una certa ora, preoccupata per il ritardo del marito, Angela Amendola, la moglie di Vassallo, ha chiesto aiuto al cognato Claudio Vassallo. I due si sono messi alla ricerca del loro famigliare. Poco dopo la mezzanotte la moglie e il fratello del sindaco hanno scorto sul ciglio della strada l’auto station wagon ferma e a luci spente. Poco dopo sul luogo dell’omicidio sono arrivati i carabinieri di Vallo della Lucania. 

 In caserma sono stati ascoltati i famigliari, gli amici, i collaboratori per cercare di ricostruire le ultime ore di vita di Vassallo ma anche per trarre spunti su eventuali episodi che possano aiutare gli investigatori a fare chiarezza su questo omicidio. I negozi di Pollica e delle frazioni di Pioppi e Acciaroli sono rimasti chiusi per lutto.   Ironia della sorte, ieri Vassallo doveva essere a Venezia per il Festival del Cinema per la proiezione del film di Mario Martone ‘Noi credevamo’ ambientato in molte scene a Pollica e in buona parte del Cilento. Al suo posto e’ andato l’assessore allo spettacolo.

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