NEWS

Una sola matrice per i tre attentati al procuratore Di Landro

Di Anna Foti (www.reggiotv.it) il . Calabria

Un filo legherebbe le tre intimidazioni al procuratore generale Salvatore Di Landro e non si tratterebbe solo del destinatario comune. La procura di Catanzaro, dietro l’impulso del procuratore aggiunto Salvatore Murone e la squadra mobile di Reggio Calabria guidata da Renato Cortese, stanno ora affinando la lente per capire il perché di questa strategia personalizzata nei confronti di Di Landro, dopo la bomba alla procura dello scorso gennaio, è stata sabotata la sua auto blindata nel mese di giugno nel parcheggio del Cedir e sono stati fatti saltare in aria i vetri di casa sua e il portone della sua abitazione nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi. 

Nel fascicolo catanzarese, dove presto potrebbero confluire anche le inchieste relative agli altri due episodi criminali, intanto si ipotizzano i reati contro ignoti di minaccia aggravata, minaccia all’Istituzione, danneggiamento, porto e detenzione di esplosivo e esplosione in luogo pubblico. Mentre, inoltre, si ipotizza il tentato omicidio per il sabotaggio dell’auto, sono al vaglio degli inquirenti alcuni fotogrammi di un video di una telecamera esterna di un esercizio commerciale di via Rosselli in cui sarebbe stato ripreso il passaggio di uno scooter con due persone a bordo e a questo punto la similitudine con i fatti di gennaio è chiara. Anche sul materiale esplosivo potrebbero delinearsi scenari comuni. Non si conosce ancora la natura di quello utilizzato per l’attentato in via Carlo Rosselli, invece per l’attentato in procura di gennaio gli inquirenti hanno escluso che l’utilizzo di tritolo, asserendo che si tratti di un mix di polveri esplosive, individuando invece delle similitudini con un ordigno inesploso posizionato in un bar di Arangea in pieno territorio controllato dai Serraino. E proprio un’intercettazione ambientale delle Fiamme Gialle durante un’indagine di droga avrebbe svelato, infatti, il livello di presunti esecutori materiale dell’attentato di gennaio. 
Sarebbero soggetti gravitanti attorno al clan Serraino ma non parte integrante dello stesso. Ancora, tuttavia, mancano svariati tasselli e intanto il procuratore Salvatore Di Landro incontra il vice presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, l’ex superprefetto reggino, Luigi De Sena che sta preparando una visita dello stesso organo in riva allo Stretto e ieri anche un sopralluogo nel garage del cedir insieme al procuratore aggiunto della DDA reggina Nicola Gratteri per la questione sicurezza. Abbastanza inquietante che proprio nel parcheggio interno alla struttura che ospita parte degli uffici giudiziari e la procura sia possibile, indisturbatamente, manomettere bulloni di ruote di macchine blindate e lasciare proiettili sul parabrezza come avvenuto al Procuratore capo di Palmi Giuseppe Creazzo il mese scorso. 
Chi commette o forse, più semplicemente ma non meno gravemente, chi consente tutto ciò?

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link