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‘Ndrangheta: sequestrati beni per 20 mln a imprenditore legato al clan Arena

Da Adnkronos il . Calabria

Le Fiamme Gialle di Crotone,
alle prime ore dell’alba, hanno arrestato un imprenditore, C.F.A. di
Isola di Capo Rizzuto, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare
in carcere, emessa dal Gip di Catanzaro e da un provvedimento di
sequestro preventivo d’urgenza che ha riguardato beni mobili,
attività economiche e risorse finanziarie, per un valore di oltre 20
milioni di euro.

Fra i beni sottoposti a vincolo l’intero compendio aziendale di
un cantiere nautico di Crotone ed il M/Y ‘Biscuit 95’ di 30 metri,
inaugurato nelle acque di Fano l’8 luglio 2010, del valore commerciale
stimato in 6 milioni di euro. L’operazione è stata condotta dagli
uomini della Compagnia della Guardia di Finanza di Crotone che, a
seguito di articolate indagini di polizia giudiziaria, hanno fatto
luce su un complesso intreccio di rapporti economici-finanziari,
commerciali e societari gestiti da C.F.A., grazie alla collaborazione
e alla disponibilità di 4 persone compiacenti, denunciate
all’Autorità Giudiziaria, alle quali avrebbe attribuito la
titolarità dei beni sequestrati nel settore della nautica.

L’arrestato e tutti gli indagati, secondo le indagini condotte
dai militari, sono ritenuti «espressioni economiche» del clan
malavitoso ‘Arenà, operante nel Crotonese, ma con propaggini anche in
altre Regioni d’Italia. In particolare, le indagini tecniche e gli
accertamenti di polizia giudiziaria svolte hanno fatto emergere che
una società operante nel settore della nautica, già amministrata da
C.F.A., interessata poi da procedura fallimentare, tra il 1999 ed il
2005 è stata beneficiaria di complessivi 14.483.543,13 euro per
finanziamenti statali e per rimborsi Iva. Secondo quanto emerso dalle indagini, a seguito di
un diniego della liberatoria antimafia da parte della Prefettura di
Roma e alla imminente revoca e quindi probabile restituzione dei
citati finanziamenti percepiti, C.F.A. ha trasferito fraudolentemente,
il 20 ottobre 2006, la disponibilità dei beni dalla predetta società
a una nuova, amministrata formalmente dai propri compiacenti, ma di
fatto gestita dallo stesso C.F.A..

Con la stessa abilità, l’arrestato ha cercato di far perdere le
tracce anche del lussuoso M/Y denominato ‘Biscuit 95’ di 30 metri, per
la cui realizzazione sono intervenute entrambe le società operanti
nel settore della nautica, una delle quali partecipata al 90% da una
società monegasca. Tempestivo è stato l’intervento delle Fiamme
Gialle che hanno sottoposto a vincolo il natante, atteso che da
attività info-investigativa, lo stesso M/Y era in procinto di
intraprendere una crociera nel mediterraneo con destinazione Cannes.

Per gli investigatori fine di queste operazioni era mettere i
beni al riparo da eventuali provvedimenti disposti dall’Autorità
Giudiziaria, in quanto nel periodo in questione C.F.A. era già a
conoscenza dei procedimenti penali che lo riguardavano. C.F.A. è
attualmente indagato per il reato di trasferimento fraudolento di
valori con l’aggravante dell’estorsione.

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